RACCONTI & OPINIONIPagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti |
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Praticamente dei cloni della Madonna
Stavo ragionando sulla maternità, perché sapete che è tornato di moda il fatto di costruire l’aurea di santità sulle donne affliggendosi in quanto madri, come moderno pianeta del martirio, per cui a momenti sono quasi alcune femministe che immaginano che la “natura” ci abbia fatto un favore a farci “partorire con dolore”, quasi a darci uno strumento di rivalsa sul mondo, ché se ce lo togliessero codesto strumento non sarebbe male. L’epidurale a tutte e poi lotte per un welfare in cui chiunque può fare quello che vuole e non a richiesta e su tutela di ruoli genitoriali esclusivi, dove si chiedono mille forme di assistenza per le mamme come se ai padri qualche settimana o mese o tempo o risposta lavorativa e sociale alla sua espressione di paternità facesse schifo.
Ma comunque dicevo, stavo riflettendo su questo, su sollecitazione di quella FikaSicula che assieme ad altre qui hanno attivato il percorso critico rispetto a questo genere di stereotipi sociali e personali. E mi ritrovo un articolo della Stampa di quelli che continuano e insistono sulle differenze di genere tra i cervelli, le cellule e i gruppi sanguigni, con tanti scienziati pazzi che non fanno altro che cercare prove per determinare discriminazioni di genere basandosi su esperimenti idioti o su opinioni preconcette.
E in questo caso hanno puntato sulla sessualità così stabilendo che gli uomini sarebbero sempre maniaci, con il pene ché nemmanco il viagra può invidiargli l’estro e la disponibilità, e con l’idea fissa di rifarsi in seghe ogni qualvolta poi gli gira.
Ma se anche fosse che uno ha voglie e desideri e saranno cazzi suoi, che stiamo qui a contargliele le volte e le pugnette e le sudate e poi gli orgasmi. Il fatto è che quando si parla di ‘ste cose si stabilisce già una differenza. Gli uomini c’hanno il sesso inside mentre le donne non ce l’avrebbero per niente. Non ci masturbiamo, noi, secondo codesti personaggi, non pensiamo al sesso, siamo a contare le farfalle e a romanticheggiare sullo sfiorar di mani.
E si vede che gliel’hanno raccontata un po’ alla cazzo perché a me è capitato di trovare uomini che se gli facevo ehi poi mi volevano sposare ché è importante per loro non sentirsi oggetti e in effetti non li ho mai trattati in quanto tali. Ma il sesso è sesso. Si fa. Ci piace. Abbiamo la nostra trombatrice precaria a dimostrarlo.
E poi pensavo alla santità, a questa cosa che ci diceva FikaSicula e il punto è che sono ‘sti discorsi che ci portano alla santità. Ci obbligano a essere perennemente in via di canonizzazione, senza scappatoia alcuna. Capite o no che siamo esseri umani, persone e che godiamo uguale e che desideriamo e che non è vero manco per un’ovaia che se ci piace e se ci piace tanto siamo degne di patologizzazioni. Ma davvero dobbiamo ancora stare a sentire queste chiacchiere idiote che portano dritto dritto alla criminalizzazione dei nostri comportamenti sessuali se non son consoni a queste conclusioni?
Siamo sessualmente attive, capito? e non ninfomani. Ci piace, lo facciamo. Spesso. Ci tocchiamo e ci piace toccarci e ci piace il sesso in generale. E basta. E in conclusione, devo dire, mi pare sempre più sospetta questa cosa che ogni giorno sui media e nei ragionamenti sparsi in generale le donne appaiano come fossero personaggi del Petrarca. Madri addolorate, vedove piangenti, creature affrante e che non si toccano nemmeno. Ma per favore!
Enjoy women. La vita è bella. Il mestiere di martiri non ci si addice.
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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