come un carillon

Pierrot e la Luna


...Seduto sulla sua argentea falce, lui ormai contemplava, nessuna più domanda , nessuna risposta più da attendere, finalmente era giunto a casa, quella casa causa di innumerevoli notti insonni, tutto intorno gli si spalancava il regno, il palco , il teatro…….. il sogno. Poco più gli importava di chi stava ad ascoltarlo, di chi poteva con difficoltà capirlo, gli applausi salivano in cielo e si perdevano tra le stelle, poco o nulla si curava dei suoi bagagli che aveva lasciato giù., era finalmente tutt’uno con se stesso, così, dopo tanto tempo. La notte gli spalancava le braccia, le stelle ubriache di applausi correvano ad ascoltarlo, volevano ascoltarlo, gli dicevano di continuare. Seduto sulla sua argentea falce , come sempre contemplava ancora, qualche domanda, qualche risposta da attendere, anche se era giunto a casa, intorno il regno, nuova scena , nuova recita, gli importava ora chi stava ad ascoltarlo, gli importava di chi poteva capirlo senza difficoltà alcuna, ripose i bagagli in luogo sicuro, al riparo……creature di ogni sorta riempirono il palco, ognuno sulla sua stella, ad osservare quello strano personaggio che narrava la sua ode d’amore. ...Tratto da un commento diDruidum