come un carillon

Semplici e piccole fate....


Da sempe in armonia con la natura,le fate rifiutarono le costruzioni edificate dall'uomo, templi in cui le stelle non esistevano ,se non dipinte e sbiaditesu qualche soffitto maleodorante, miraggio per molti viandanti di un sognoraggiunto. Ma mai le stelle furono prese risplendono da sempre nel cielo.Diffidarono di pietre lucenti in cui specchiarsi ,poichè esse non parlavano alcuore ma solo alla mente  dell'abile artigiano che lavorandole con molta pazienza riusciva a dar loro una parvenza di vita.Continuarono ad ascoltare il canto di chi era qui molto prima dell'uomo.Così impararno il linguaggio del vento, la melodia del ruscello che a Primaverasi rinvigorisce svegliandosi dal lungo sonno dell'inverno.Il canto del passero ed il suono armonico del mare. Nelle giornate di pioggia trovarono riparo nei fiori, tra le foglie degli alberidove odorare l'esenza.Le  piccole fate non hanno  sorelle poichè  considerano ogni essere parte di se.Le piccole fate camminano lungo la spirale armonica del nautilo,osservando incantatate le meraviglie di Gaia.Non hanno maestri se non madre natura poichè sanno che ad essa devono tutto e non cercano di sostituirsi a chi le accoglie con tanta benevolenza.La piccole fate  sorridono al sole che illumina il loro cammino,alla Luna che le fa sognare, alla rugiada che le disseta.Sorridono alle piccole ed operose api il cui miele viene assaporato con parsimonia....La piccole fate sono libere di essere ciò per cui sono state createLibere di fondersi con la natura,con le meraviglie che le circondano.Talvolta camminano  in punta di piedi per non disturbare il creato,talvolta danzano  tra petali di primavera, talvolta aiutano  lo scoiattoloa raccogliere noci.E quando giunge la sera alzano  lo sguardo al cielo pensando che un giornotorneranno a brillare tra le stelle.Ma non fateci caso sono solo piccole fate, non disturbano nessuno.