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L'inerzia malinconica


Uno dei sette peccati capitali la pigrizia (nel medioevo conosciuto come accidia) non si riferisce alla pigrizia che intendiamo noi, ma alla depressione. All'epoca e penso anche oggi per la chiesa, la depressione è un peccato perchè causa un inerzia maliconica e l'accidia riduce l'uomo in una condizione di disgusto verso la propria vita. Il peccatore è colpevole della mancanza di volontà mostrando un atteggiamento spirituale caratterizzato da tiepidezza d’animo, negligenza, ma soprattutto scarso amore per il bene. Tommaso d’Aquino che ha definito l’accidia come una tristezza opprimente che produce nell’animo dell’uomo una depressione tale per cui non si ha più voglia di fare nulla. Papa Francesco che nel 2017 ha ricordato l’importanza di non macchiarsi di questo peccato capitale è in realtà causa di insoddisfazione cronica nei tempi moderni. L’accidioso relega la propria quotidianità ad uno stato di noia, trascorrendo giornate vuote e prive di esperienze positive. Al contrario l’essere umano esiste in quanto persona chiamata a scegliere, come sosteneva lo stesso Sartre, e non può bloccarsi o voltarsi dall’altra parte facendo finta che tutto quello che accade intorno a lui non lo riguarda. Le energie, ricorda Papa Francesco, devono essere investite nella collettività e nella ricerca del bene comune. In questo modo, di riflesso, si lavorerà anche per il proprio bene.