(VdR)
La maison Dieu
Lui vegliò su di lei
il circolo di una luna
per carpire l'essenza
che lo aveva chiamato.
Urlava la sua anima
dai ferri di una prigione
senza conoscere
il suo male oscuro.
La forza e lo spirito di Ogard
soltanto potevano
liberare in Lei
il legame del corpo dalla sua mente.
E l'anima libera e unisona
alla sua specie animale
l'avrebbe riportata
fra le creature pure del bosco,
oltre lo scoglio di quel castello.
Fu solo allora che
divelta anche l'ultima remora,
presigli i polsi la liberò dal vincolo
di quel corpo portandola all'estasi.
L'anima della principessa
cedette lui i suoi tesori
ricambiata di un amore sconosciuto.
Fu il grido del suo nome
nell'imperare dei corpi
a scandire la fine della sua prigionia.
Carta XVI
Per Veronica
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Una zingara
Post n°41 pubblicato il 27 Ottobre 2006 da lechateau
39 Quella mattina lei uscì molto presto... aveva una commissione urgente da sbrigare... Percorreva le vie già affollate di una grande città... quando, lungo il percorso, le si fece avanti una zingara... Lei la guardò attentamente... ma andò oltre.. Dopo qualche passo la sentì affermare... "Se tu non aiuti me, una grande sfortuna su di te!" Si fermò subito... avrebbe imprecato volentieri... ma si trattenne e tornò indietro... la riguardò con più attenzione... e provò un immediato senso di simpatia e tenerezza... Con un sorriso le chiese: "Io devo aiutare te... Come?... " La zingara non voleva denaro; aveva fame. Guardò l'orologio... erano le 7:30 del mattino... e aveva un appuntamento importante solo dopo mezz'ora... Eppure qualcosa le diceva che doveva aiutarla... "Va bene... vieni con me... ti porto a mangiare in un ristorante..." La donna, molto sorpresa, esclamò... "A me non fanno entrare nei ristoranti... e poi, a quest'ora?" "Tu vieni con me... so io come si fa... " Lei continuava a sorridere... e istintivamente le prese la mano... la condusse nel ristorante più vicino... pregò "gentilmente" che la servissero e riverissero... Stava per andar via quando la zingara, dopo averla ripetutamente ringraziata, la fermò... e le disse... "Tu non sei sola... c'è un'altra persona con te... io posso vedere...è una cosa molto bella... una donna che vuole aiutarti... Tu devi ascoltarmi... è importante!" "Ti ascolto!" rispose lei con aria di chi asseconda piuttosto di chi ha intenzione di credere... "C'è una donna... con i capelli bianchi corti... lei vuole parlarti ma tu non vuoi ascoltarla... invece devi farlo... Quella donna si chiama G. O." Quell'attimo durò un'eternità... avrebbe desiderato fosse solo un brutto scherzo... ma si rendeva conto che la persona che le era difronte non poteva conoscerla... nè poteva sapere cose che riguardavano solo lei..." Fu in grado di dire solo questo... "Ascoltami... prendi il mio cellulare... a ora di pranzo ti chiamo e vieni con me" "Non posso accettare... no..." "Devi"... e andò via... |