Creato da lechateau il 17/06/2006

La torre

Tante vite, un solo amore.

 

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"Che diritto hai?"

Post n°38 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da lechateau

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Ormai non ci sperava più...

In lei era giunta la piena consapevolezza che quell'uomo non l'avrebbe più cercata...

...era giunta anche la rassegnazione di smettere di cercarlo..

...era giunto anche l'entusiasmo  di guardare oltre...

...era giunta, finalmente, un pò di serenità...

Tutti quegli eventi strani che le erano capitati nei giorni precedenti li aveva posti nel "dimenticatoio" della sua mente... aveva deciso che non aveva alcun senso indagare nell'indagabile... formulando mille teorie deficitarie ognuna della quasi certezza di essere errata...

Ma un giorno come un altro.... quando ormai il sole splendeva dentro di sé e aveva degnamente preso il posto di quell'insopportabile e incessante nubifragio del tormento...

...il telefono squilla...

...non avrebbe dovuto rispondere...

...eppure fu impossibile evitarlo...

Lui... proprio lui... quell'uomo... colui che, ormai, per lei... era solo che maledetto...

Fu sorpresa di sentirlo...

ma ancor di più quando lui le disse....

"Ho bisogno di parlarti..."

Non sapeva cosa rispondere ad un uomo con il quale non aveva quasi mai  parlato...

...decise, involontariamente, di essere cortese... e gli rispose...

"Ti ascolto..."

Lui cominciò a parlare... si avvertiva in pieno la difficoltà di ogni singola frase... si percepiva, a fondo,  come quel discorso fosse stato più spesso ripetuto mentalmente... forse alla ricerca delle parole giuste o nell'intento di trovare la frase migliore per esprimere contenuti che era difficile esporre... 

"Tu ti sarai chiesta il perché del mio comportamento... cercarti per poi sparire... ricercarti e poi sparire ancora... evitarti, allontanarti... e poi cercarti ancora...

La verità è... che...

nel momento in cui ti cerco è perché il desiderio è più forte di qualsiasi mio proposito di evitarti...

quando non ti cerco i miei propositi riescono ad essere più forti di quel desiderio che sono costretto a distruggere..."

Lei ascoltava... le faceva male quello che udiva... ma sopportava...

Lui riprese... con  più fervore...

"Io mi sono chiesto più volte il senso... il senso di questa storia...  il  senso che ha questa storia inutile..."

Lei  lo interruppe...

"Che senso ha chiedersi il senso di una cosa inutile... potevi pure risparmiarti la fatica, no?"

Lui interruppe lei, questa volta, immediatamente...

"Ti prego, continua ad ascoltarmi... non è inutile... è semplicemente qualcosa che non mi fa star bene...

se sento la tua voce sono stordito... e quindi non sto bene...

se t'incontro, poi, torno a casa... e ho difficoltà a mascherare il mio stato d'animo e non sto bene...

se non t'incontro però... non solo non sto bene... ma sento il male che mi trafigge  e nel frattempo devo trovare la forza per resistere...

ecco perché è inutile...

e poi, a causa di tutto ciò, con la mia famiglia sono sempre nervoso, scontroso, rischio di trattar male gente che non merita questo...

Lei  continuava a sopportare... ma quelle parole cominciavano a pesarle... sentiva un nodo alla gola... perché sapeva che quel discorso aveva un' unica conclusione: la richiesta di una rottura definitiva... e chi sa perché... in quel momento avrebbe preferito non sentirselo ripetere... aveva già sofferto troppo per accettarlo... e in quel momento il rinnovarsi di quelle emozioni la disturbavano...

Non riuscì però a star zitta... ed esclamò...

"Basta con queste parole da romanzo di fine ottocento... se hai il coraggio dì la verità come sta e falla finita... e siccome so che non la dirai mai... parlo io al posto tuo... "

Fece una pausa... e scandendo ogni singola sillaba disse a quell'uomo... senza alcuna paura... senza che la voce le tremasse...

"Semplicemente tu...non hai i  coglioni... Sparisci!"

Evidentemente non fu la frase giusta... l'uomo si sentì ferito nel suo orgoglio e nella sua dignità... e rispose in preda ad un nervosismo crescente...

"E ora... dimmi tu... che sai sempre tutto...

tu che hai un carattere insopportabile che renderesti difficile anche la cosa più facile...

tu che godi nel farmi star male con le tue assenze e i tuoi mutismi...

tu... proprio tu... dimmi... ma me lo devi dire...

tu... tu...

che diritto hai...

che diritto hai di farmi trattar male mia figlia?"

Lei lasciò passare solo un attimo... ma un solo attimo e gli rispose...

"Sparisci... e vaffanculo!"

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