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IL RITORNO DEL DANNO MORALE. Tutto previsto?


L'ordinanza della Cassazione emessa in data 17 settembre 2010, n°19816, pur riaffermando l'unicità del DANNO NON PATRIMONIALE in ossequio alle famose SENTENZE GEMELLE del 2008, precisa che lo stesso dovrà essere formato da VARIE COMPONENTI e VARIE VOCI. Non diversi danni autonomi ma un UNICO DANNO – composto da varie voci - La Terza Sezione della Cassazione afferma: "...il diritto al risarcimento dei danni non patrimoniali deriva da una precisa norma del Codice Civile (Art. 2059 cod. civ.), che la legge n°57/2001 non ha certo abrogato", pertanto è errato commisurare “...la liquidazione esclusivamente al c.d. danno biologico, escludendo espressamente la risarcibilità delle sofferenze morali conseguenti alle lesioni fisiche, sulla base dell'errata interpretazione delle norme...". E ancora: "il giudice deve comunque tenere conto, nel liquidare l'unica somma spettante in riparazione, di tutti gli aspetti che il danno non patrimoniale assume nel caso concreto (danno alla vita, alla salute, ai rapporti affettivi e familiari, sofferenze psichiche, ecc.)". Appare chiaro il DANNO MORALE E' RESUSCITATO e ciò, io aggiungo, GIUSTAMENTE, per un fatto di equità (non era giusto far sparire la risarcibilità di una sofferenza con un colpo di penna) e per un fatto di COSTITUZIONALITA': l'art. 3 della COSTITUZIONE afferma l'uguaglianza dei cittadini ed il fatto di non risarcire il danno morale ai più, ma prevedere per legge la risarcibilità dello stesso per il personale MILITARE era una chiara violazione di questo principio: il DPR 3 marzo 2009 n°37 infatti ha riaffermato la distinzione tra danno biologico e danno morale con riferimento alle "elargizioni" a favore del personale militare e di altre categorie rimaste vittime di esposizioni all'URANIO IMPOVERITO. Affermati i principi ora si attende un po' di CHIAREZZA!