Qui di seguito riporto l'intervento del Ministro delle Politiche Agricole, l'onorevole leghista Zaia, riguardante la difesa e l'insegnamento della lingua veneta. Come sapete, da anni mi sto battendo per il recupero della lingua romagnola, e questa sarà realmente tutelata solo dal momento in cui la coalizione di centrodestra governerà Coriano. Infatti quando sarò Assessore alla Cultura (oltre che alle Politiche Turistiche), l'insegnamento della nostra bella lingua tornerà nelle scuole dell'obbligo, attraverso laboratori dedicati. In attesa di questo momento, vi consiglio di meditare le righe qui sotto riportate (tratte dal sito www.leganord.org) . Buona lettura.VENETO, ZAIA: NON DIFENDO UN DIALETTO, MA UNA LINGUA VIVA“La mia non è una battaglia in difesa di un dialetto ma di una lingua. Battaglia che porto avanti come uomo politico, come Ministro della Repubblica Italiana e come veneto.” Così il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia torna sulla questione dell’insegnamento della lingua Veneta nelle scuole. “Il Red Book of Endangered Languages pensato dall’Unesco per tutelare le lingue a rischio nel mondo, classifica il veneto tra le lingue che non sono a rischio di estinzione e che utilizzano le stesse modalità di trasmissione per le nuove generazioni. Per capirci, è nella stessa area di classificazione dell’inglese, dello spagnolo, del catalano del Portoghese e dell’italiano. Si tratta quindi di una lingua che viene riconosciuta dall’Unesco come viva e utile alla trasmissione di conoscenza tra le generazioni. Come ho avuto modo in questi giorni di ribadire, le lingue sono ricchezze che appartengono ai popoli e non alle burocrazie. Il veneto è lingua e ne siamo orgogliosi. Nessuno ancora è stato in grado di spiegarci – ha proseguito Zaia – perché non la si possa insegnare a scuola, così correndo il rischio di disperdere una radice, una vitalità e una cultura che invece è dovere di tutti noi curare.” “Il veneto è lingua trasversale a tutti i soggetti sociali. Tutti noi la pensiamo e la parliamo, è parte di quell’identità culturale che sarebbe disastroso perdere per la nostra comunità. In questo sentiamo di appartenere a una civiltà, quella cristiana, che sa unire il locale all’universale e si fonda sui valori della solidarietà e della compassione. Non è questa una battaglia di retroguardia, ma uno sguardo di popoli attenti al futuro.Per questo sono solidale con i senatori che hanno firmato un disegno di legge per la difesa delle lingue dei popoli e continuerò a insistere anche perché la scuola italiana, in Veneto, si faccia carico di tale enorme responsabilità. Come del resto – ha concluso Zaia – avviene, con successo, per altre lingue, in altre regioni d’Italia.”
A PROPOSITO DI LINGUE LOCALI - intervento del Ministro onorevole della Lega Nord Luca Zaia
Qui di seguito riporto l'intervento del Ministro delle Politiche Agricole, l'onorevole leghista Zaia, riguardante la difesa e l'insegnamento della lingua veneta. Come sapete, da anni mi sto battendo per il recupero della lingua romagnola, e questa sarà realmente tutelata solo dal momento in cui la coalizione di centrodestra governerà Coriano. Infatti quando sarò Assessore alla Cultura (oltre che alle Politiche Turistiche), l'insegnamento della nostra bella lingua tornerà nelle scuole dell'obbligo, attraverso laboratori dedicati. In attesa di questo momento, vi consiglio di meditare le righe qui sotto riportate (tratte dal sito www.leganord.org) . Buona lettura.VENETO, ZAIA: NON DIFENDO UN DIALETTO, MA UNA LINGUA VIVA“La mia non è una battaglia in difesa di un dialetto ma di una lingua. Battaglia che porto avanti come uomo politico, come Ministro della Repubblica Italiana e come veneto.” Così il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia torna sulla questione dell’insegnamento della lingua Veneta nelle scuole. “Il Red Book of Endangered Languages pensato dall’Unesco per tutelare le lingue a rischio nel mondo, classifica il veneto tra le lingue che non sono a rischio di estinzione e che utilizzano le stesse modalità di trasmissione per le nuove generazioni. Per capirci, è nella stessa area di classificazione dell’inglese, dello spagnolo, del catalano del Portoghese e dell’italiano. Si tratta quindi di una lingua che viene riconosciuta dall’Unesco come viva e utile alla trasmissione di conoscenza tra le generazioni. Come ho avuto modo in questi giorni di ribadire, le lingue sono ricchezze che appartengono ai popoli e non alle burocrazie. Il veneto è lingua e ne siamo orgogliosi. Nessuno ancora è stato in grado di spiegarci – ha proseguito Zaia – perché non la si possa insegnare a scuola, così correndo il rischio di disperdere una radice, una vitalità e una cultura che invece è dovere di tutti noi curare.” “Il veneto è lingua trasversale a tutti i soggetti sociali. Tutti noi la pensiamo e la parliamo, è parte di quell’identità culturale che sarebbe disastroso perdere per la nostra comunità. In questo sentiamo di appartenere a una civiltà, quella cristiana, che sa unire il locale all’universale e si fonda sui valori della solidarietà e della compassione. Non è questa una battaglia di retroguardia, ma uno sguardo di popoli attenti al futuro.Per questo sono solidale con i senatori che hanno firmato un disegno di legge per la difesa delle lingue dei popoli e continuerò a insistere anche perché la scuola italiana, in Veneto, si faccia carico di tale enorme responsabilità. Come del resto – ha concluso Zaia – avviene, con successo, per altre lingue, in altre regioni d’Italia.”