Solesino in Padania

Riceviamo e pubblichiamo questo commento: A proposito della politica e delle pastette. Vi ricordate Bossi su Roma ladrona? Oggi i leghisti seduti al governo hanno votato Roma Capitale. Bene. Calderoli dice che è contro le regioni a statuto speciale. Ma Roma lo è diventata a statuto speciale, come quello del raccordo anulare (che non paga) quello della Formula 1 schippata al nord, e per di più Roma con il famoso stanziamento per evitare il dieesto. Leghisti che andate a Venezia. MUTI.

Risposta: Caro lettore Anonimo, le piacerebbe vedere una Lega Nord muta? Beh, si rassegni al contrario. Le battaglie sulla Formula1 e sui pedaggi sono notizie quotidiane. Per farle comprendere il senso del provvedimento, abbiamo chiesto all'onorevole Roberto Simonetti, membro della commissione per l'attuazione del federalismo fiscale, di raccontarci in che cosa consiste.  Nel frattempo, possiamo riservalre un posto per la festa di Venzia dell'anno prossimo. A presto e buona lettura!

Il testo emerso dal lavoro parlamentare recante disposizioni in materia di ordinamento transitorio di Roma capitale ha nuovamente portato il Carroccio ad essere protagonista, grazie alla tenacia e alla capacità del ministro Roberto Calderoli. Difatti benchè si sia dovuto votare, ai sensi della Costituzione e di quanto previsto dalla legge 42, la creazione dell' "Assemblea Capitolina", il provvedimento costringe Roma a tagliare drasticamente i propri centri di spesa che hanno creato voragini di bilancio pubblico per svariati miliardi di euro, piuttosto che ampliarne i poteri e competenze.
Il decreto prevede infatti che la Giunta capitolina sia composta da un numero di assessori non superiore a 12, invece dei 15 richiesti da Alemanno. I consiglieri capitolini saranno 48 al posto dei 60 attuali, le circoscrizioni comunali (i cosiddetti Municipi) passano dai 19 attuali a 15. In più gli amministratori non potranno più cumulare le indennità se ricoprono diversi incarichi e il tetto delle maggiori spese per gli amministratori non potrà superare il tetto dei tagli previsti.
Di più. Il sistema "capitolino" partirà solo dopo l'approvazione di un futuro decreto, a data da destinarsi, con il quale verranno definite le competenze, le funzioni e le risorse proprie e derivate della capitale. Ecco quindi che ora, oltre alla modifica del nome, per Roma nulla è cambiato rispetto a prima in termini di maggiore potere, ma solo in termini di minore possibilità di spesa.
Sono risultate molto apprezzate le dichiarazioni di voto in commissione bicamerale per l'attuazione al federalismo fiscale dell'Italia dei Valori e dell'on. Linda Lanzillotta, già ministro con Prodi ed assessore comunale a Roma, co-relatrice, che per votare contro il provvedimento hanno evidenziato la leggerezza del testo, hanno ribadito che lo stesso non è un è altro che una cornice sgangherata a ciò che il centralismo chiede e che il decreto è tutto inutile e privo di contenuti. Per le stesse ragioni quindi noi abbiamo votato a favore...
On. Roberto Simonetti (Lega Nord)