ROSSO DI SERA

"Contagio" del cannibalismo: un caso anche in Cina


Gli hanno dato un nome: “Il cannibale della porta accanto”.E negli Stati Uniti già si parla di psicosi. Negli ultimi mesi si sono verificati diversi casi di cannibalismo, il più raccapricciante avvenuto il 28 maggio 2012 a Miami, dove in un sottopasso l’haitiano Rudy Eugene, di 31 anni, ha praticamente divorato la faccia a un barbone. La sua vittima si salverà, ma il suo viso resterà orrendamente sfigurato. Gli agenti, per fermarlo, hanno dichiarato di essere stati costretti ad abbatterlo a colpi di pistola. Qualcuno ha ipotizzato si fosse trattato di un rito voodoo. Alcuni giorni dopo è avvenuto un fatto analogo a Baltimora. Il ventunenne studente universitario Alexander Kinyua, originario del Kenya, ha ucciso il suo compagno di stanza Kujoe Agyei Kodie, per poi mangiargli cuore e cervello. Il ragazzo non era nuovo alla violenza: appena due settimane prima era stato liberato su cauzione dopo essere stato arrestato con l’accusa di aver fracassato la testa a un uomo, con una mazza da baseball.Il terzo caso è del 6 giugno 2012. In un fast-food i poliziotti sono intervenuti  per arrestare Brandon De Leon, il barbone di 21 anni che aveva lanciato minacce e insulti ai clienti. Al commissariato lui aggredisce gli agenti, tentando di morderli a sangue, urlando di “volerli divorare”.E ora i giornali parlano di “contagio”.Il cannibalismo che si espande in Cina: ed è nella cittadina di Wenzhou che recentemente un conducente di autobus, forse ubriaco, scende dal suo mezzo e si avventa su una signora ferma nella sua auto, e le sfigura il volto continuando a morderla ferocemente.   Molte sono le ipotesi sulla causa di queste manifestazioni di cannibalismo, e la più accreditata punta il dito sui nuovi stupefacenti.La stessa polizia di Miami lancia un allarme, mette in guardia contro una nuova droga conosciuta come “Settimo cielo”. Una sostanza psicotropa che inibisce qualsiasi controllo, scatenando l’istinto ad attaccare e divorare un essere umano. Quest’escalation di cannibalismo, sul WEB, è stata definita “Apocalisse zombie”, prendendo spunto dalla serie TV “Walking Dead”.  Ma gli esperti solitamente sono cauti, e frenano quest’apocalittica visione, dove la fantasia supera di gran lunga la realtà. Gian Luigi Gessa, neurofarmacologo dell’università di Cagliari, ridimensiona gli effetti della nuova droga. Ammette che questa possa essere un fattore scatenante della violenza, ma non una causa. E dichiara: “In questi individui non sono solo presenti gli istinti violenti, ma anche la perversione. L’effetto delle droghe è quello di rendere manifesta la loro condizione, ma non esiste ancora una droga che possa far diventare una persona un cannibale”.  (Giulia_live)