ROSSO DI SERA

La vertigine dell’inquietudine


 .   . No, non so cosa sia l’angoscia del vivere soli. Mi vivo la mia solitudine, l’accarezzo ogni giorno e ogni notte come fosse un ispido amante. Ne ho bisogno. A farmi compagnia, spesso, c’è però il guizzo vertiginoso dell’inquietudine che vibra sottotraccia nei miei pensieri, che viaggia come una freccia arroventata sotto la mia pelle: ma c’è sempre stato, questo guizzo, anche nei momenti in cui mai mi ero sentita più felice. Un tremore che allunga il pensiero verso l’inesplorato, che accoglie sogni sulla porta del cuore. Un’energia che rimbalza desideri in un mondo che è altrove. È lo scotto da pagare per aver creduto di poter guardare a lungo, impunemente, la linea misteriosa e infinita dell’orizzonte. E allora? Ho imparato a conviverci, con l’inquietudine, a farmela amica, giacché è parte di me. Mi bacchetta e mi sprona, mi tiene viva. Oh!, a volte è stata dura, dura dura dura, tentare di metterla a freno, ma con il tempo ho imparato a tenerla a bada, inventandomi mille trucchi e mille sogni e mille progetti e mille fughe. Inventandomi il possibile. E ora, quando tarda a farsi sentire, quasi mi dispiace. Quasi ci soffro. Quasi mi manca. Quasi la rimpiango. Quasi!    .(Giulia_live)