ROSSO DI SERA

Un giorno per partire, un giorno per tornare


     Un giorno per partire, un giorno per tornare Periodi della propria vita, anche lunghissimi, in cui si guarda avanti. Per crescere, per creare, per costruire. Il progetto di prendersi uno spazio nel mondo è predominante nel pensiero, che vola sulle ali dell’anticipazione. Poi per molte persone arriva uno strano momento. Uno stop imposto dall’esaurimento della vitalità della propria mente, a prescindere dall’aver portato a termine il progetto iniziale. A prescindere dall’avere, tra le mani, solo un lembo sbiadito dei successi sperati. E inizia uno strano percorso, un percorso a ritroso. Un ripiegarsi su ciò che è stato, non più un progettare un futuro. Un disfarsi della valigia ormai inutile e scolarsi il vino invecchiato della cantina, ma non più il correre nudi su una spiaggia in una notte di mezza estate, oppure il continuare a scrivere poesie oppure il chiudersi a sperimentare nelle stanze asettiche di un laboratorio. Un vivere di memorie, di nostalgie e rimpianti, non più un vivere dell’ebbrezza dei sogni. Un vivere al minimo dei giri, appena il necessario affinché non si spenga il motore. E viene sempre prima il giorno per partire, sempre dopo il giorno per tornare. Non c’è mai un giorno in cui fare tutt’e due le cose insieme. Eppure, c’è più di qualcuno che esce da questo schema. Qualcuno che è baciato dagli dei, e può vantare qualità che valgono una fortuna, che valgono una vita intera. Qualcuno che parte ogni giorno, combattendo con coraggio e ostinazione contro un progressivo e inevitabile decadimento fisico, portando avanti il proprio sogno e la propria idea. Come se un connubio di orgoglio, volontà, fuoco sacro e chissà cos’altro ancora gli impedisse di sprecare le grandi potenzialità della mente, fino all’ultimo giorno. Persone come Alessandro Pertini, Indro Montanelli, Giuseppe Ungaretti, Rita Levi Montalcini.    (Giulia_live)