ROSSO DI SERA

L'Infinito


  ***.Amatissimo Leopardi. Ma pur amando la poesia, praticamente da sempre......ad amare la sua poesia ci giunsi tardi.Come molti, incontrai "L'Infinito" a scuola. A quel tempo non solo non mi emozionò, non fece esplodere in me alcuna visione,  nulla sentii che andasse oltre il dovere di studiarla,piuttosto ebbi quasi in uggia sia Giacomo Leopardi sia la sua malinconia.Altri erano, allora, i miei gusti poetici: amavoJ. Prevert, P. Neruda, G. Ungaretti, U. Saba, S. Quasimodo, F.G. Lorca......e, vista l'età, il mondo che cercavo era quasi tutto al di fuori di mementre ancora ero poco avvezzaa cercare un dialgo con la mia interiorità.Oggi desidero riproporla qui, questa meravigliosa poesia. Perchè negli anni, rileggendola e rileggendola, i suoi versi sono diventati pura emozione....(Giulia_live)***.L'Infinito.Sempre caro mi fu quest’ermo colle,e questa siepe, che da tanta partedell’ultimo orizzonte il guardo esclude.Ma sedendo e mirando, interminatispazi di là da quella, e sovrumanisilenzi, e profondissima quïeteio nel pensier mi fingo, ove per pocoil cor non si spaura. E come il ventoodo stormir tra queste piante, io quelloinfinito silenzio a questa vocevo comparando: e mi sovvien l’eterno,e le morte stagioni, e la presentee viva, e il suon di lei. Così tra questaimmensità s’annega il pensier mio:e il naufragar m’è dolce in questo mare.