ROSSO DI SERA

La risata che fa buon sangue


   * È incredibile come a volte basti una sola parola detta da qualcuno in un modo particolare, oppure un piccolo fatto di per sé insignificante cui si stia assistendo, o che sia tornato alla memoria, a scatenare una pazzesca irrefrenabile risata. Una risata che giunge al parossismo fino a far lacrimare gli occhi, fino a indolenzire le mascelle, e fin quasi a rischiare di farsela addosso. Perché, a volte, si ride così tanto? Ma soprattutto: a cosa serve ridere? Quella grassa risata che talvolta viene definita “liberatoria”, non è forse un dono che la natura ci ha elargito proprio perché sia anch’essa uno sfogo necessario – un formidabile sfogo antistress, che per di più dà piacere? Teoricamente, se il ridere non esistesse penso si potrebbe vivere anche senza – c’è chi lo fa, e vive in un suo mondo intristito - mentre impossibile sarebbe vivere senza piangere. Perché l’opposto del ridere, il piangere, ha ben ragione d’essere: è uno sfogo emotivo causato quasi sempre dalla pressione della commozione, della rabbia o del dolore. Mentre la risata sembra vada a trionfare emergendo da quel lago dentro la testa che è vaghezza, che è ludica e forse anche sadica superficialità, emergendo da tutto ciò che, a ben vedere, è la parte più accessoria e futile - e a volte apparentemente perfino del tutto inutile al vivere - delle proprie razionali o sensoriali percezioni. Comunque sia, a ogni sana risata va dato il benvenuto. Infatti, essendo contagiosa, non solo avvicina le persone: come il vino rosso, la risata è anche salutare, "fa buon sangue”. (Giulia_live)