ROSSO DI SERA

Lo spreco che dissangua e uccide


  Quand’ero bambina nella mia famiglia non esisteva lo spreco. Ogni cosa aveva la sua destinazione; ogni cosa era utilizzata e riutilizzata più volte, come ad esempio i vestiti di mia sorella che poi passavano a me che ero più piccola, come ad esempio il tubetto del dentifricio che doveva appiattirsi completamente prima d’essere gettato via. Mia madre preparava i pasti programmando le porzioni, cosicché non c’erano mai avanzi. Questa gestione oculata delle risorse della famiglia era applicata in ogni suo contesto.  Inevitabile io assorbissi questo insegnamento, dei cui risultati e vantaggi oggi vado fiera.Invitabile, altrettanto, lo scoramento che mi assale pensando agli enormi sprechi del pubblico denaro di cui sono responsabili i governi, sia nazionali sia locali, succedutisi fin dagli anni sessanta, fin da quando il boom economico fece illusoriamente credere che una solida stabilità economica nel paese non avrebbe avuto mai fine. Per tantissimi anni, per circa mezzo secolo, il denaro dei cittadini continuò a confluire a pioggia nelle casse dello Stato, e chi governò il paese prese a considerarlo come un fiume inesauribile.  Così quel denaro venne speso… senza la dovuta parsimonia, senza che un occhio vigile, attento, pianificatore,  attivasse la saggia politica del risparmio, per i tempi bui che avrebbero potuto venire. Ma se questo fu un errore, ci fu un altro errore altrettanto grave: quel fiume di denaro – il corrispettivo della fatica e del sacrificio a volte spaventosamente pesante dei cittadini italiani – in buona parte è stato speso non solo senza criterio, ma anche generando un continuo gravissimo spreco. I risultati di una politica che ha fallito nell'oculata gestione del bene pubblico ha portato il paese ad avere un debito pubblico pari, al 15 di questo mese, al 120% circa del prodotto interno lordo: il che significa, in soldoni, un ammontare di circa 30.000 € di debito per ogni cittadino italiano.Oggi le conseguenze di questo malgoverno sono note a tutti. Ma quand'ero bambina, mai, mai avrei potuto immaginare che qualcuno sarebbe giunto a togliersi la vita perchè strangolato e reso impotente proprio dalle tasse e dai balzelli, dalla loro gravosità insostenibile nel drammatico contesto di una crisi economica di una gravità, in questo paese, senza precedenti.   (Giulia_live)