ROSSO DI SERA

Nebbia e malinconia


  
 *  L’umidità appiccicaticcia rende lucidi i marciapiedi e i pali dei lampioni sulla strada. Dolce, silente, la nebbia si alza dal suolo e attraversa i coni di luce, trascinandosi appresso le trasparenze dei suoi veli. Sale ondeggiando e s'avvicina, sfiorando appena i vetri bui delle finestre. Fluttua e s’insinua ovunque, ammorbidisce di sfumata impalpabilità persino quelle ombre misteriose e cupe che di notte s’aggrappano agli alberi, si annidano tra i rami, tra le poche foglie ora fradice di uno stillante vapore. Sospiro, quietamente. Questa nebbia ha sfiorato anche me, si è insinuata anche nei miei pensieri. Vi si aggira senza scosse né rumore.  Apre piano i cassetti, socchiusi, dov'è custodita la malinconia. Come fosse quell'amica cara che mai si potrà scordare, bussa al suo dormiveglia: per una volta ancora, è giunto il momento di riabbracciarsi in quel silenzio che è l'anima del loro sottile messaggio. Così questa notte la malinconia potrà starmi vicina, una volta ancora. Potrà starmi vicina, teneramente: come qualcuno che, per credere in me, non avesse più bisogno delle mie parole.   (Giulia_live)