Creato da lehah il 01/05/2012

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di Pensieri Scarsi e Sparsi

 

 

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Ricordi

Post n°2 pubblicato il 02 Maggio 2012 da lehah

Muoversi attraverso un silenzio provvisorio tra fogli di carta curati con amore, custodi di segreti conservati nell’anima dimenticati in un cassetto, ormai quasi in disuso,  si riaffacciano inaspettati ai miei occhi.
La luce tenua inibisce le parole scritte, ma le emozioni scuotono e ravvivano i ricordi.
I pensieri prendono vita per dare forma ai sogni segreti rinchiusi per troppo tempo.
Volano via come foglie guidate dal vento, strappati alla memoria in modo frettoloso senza conoscerne la meta.
E’ il destino che appartiene ai sogni segregati quello di fuggire,  coccolati a lungo nel tempo ormai vissuto. La necessità che hanno di insinuarsi nei miei pensieri non comprende ragioni, perché diventa prepotente,  indossando l’abito del competente disposto a scuoterti con veemenza pur di dar loro luce e preservarli nella memoria.
Non c’è molto di cui stupirsi, le questioni che riguardano l’anima si affrontano perché appartengono aslla categira delle diatribe terrene, e paradossalmente il nostro rifiuto a non affrontare le cose ci mette nella condizione di imputato sperando nell’indulgenza della sentenza.

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Commenti al Post:
massimofurio
massimofurio il 21/05/12 alle 22:57 via WEB
Ho molti ricordi che non vorrei avere,dato che sono di gran lunga i più tanti,ho impararto a chiuderli in sepolcri.Stanno lì per decenni, poi, casualmente affiorano a volte anche un attimo,vengono all'aria.Un giorno in Sardegna ero a cas di un amico,finita la cena,mi dice di segurlo che andavamo a prendere la grappa.Arriviamo in un piccolo campo incolto dietro casa e midice: qui la teneva mio nonno e io qui la lascio.Capii che il nonno non c'era più e guardando lui che cercava a terra,non capivo cosa centrava con la grappa.Ad un certo punto dice:eccola,e tiene per le mani un pezzo di filo di ferro, piano piano, scavando estrae dal terreno una bottiglia di grappa artigianale che berla c'è voluto il nostro coraggio,ma più che altro una fiducia smodata nei nostri poveri fegati.Mi spiego che nonno,era abituato a custodirla così la grappa,la nascondeva agli eventuali controlli della G.di F. e per ritrovarla dopo averla soterrata, usava legare un filo di ferro al collo della bottiglia,lasciandolo uscire un poco dalla terra.Era una pratica abbastanza comune allora.I miei ricordi sono come quelle bottiglie,quando trovo per caso un fil di ferro e lo tiro, non so mai cosa conterrà la bottiglia che c'è attaccata.
 
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