Profondità di campo

Il suo fiume


 
 «Non un lungo poema, suppongo.L'anima brucia in fretta la sua scorza,la mente divora la metafora,il significato è immediato» - argomentamatura, forse al suo apiceperciò, penso, in disarmomentre lei rapita dalla stazionenon risponde, non rivolge a me lo sguardodella negata complicità, sorride già ad altrotra le torri di luce e i molti pozzi di oscurità, nel folto.                                                               Nel folto. Di nuovo la tento, la sforzo ad un'intesadi cui mi credo certo, annosa com'è la mia veduta. Finché un giornonon diverso in nulla dagli altriche uno, sfatto dall'abitudine, avanzatra i cristalli brunitilungo le bande luminosee quasi non m'accorgo di me stesso,nell'immagine che mi ritorna,è mia e lei la direbbe un'ombra. Proprio come chi in trenodormendo si sente fasciato da un paesaggio non conosciuto- proprio così lei mi guardava, pensando ad altroe lasciando che il mio sproloquio scorresse. La spirale d'imbarazzo per cui è salitaall'altezza, adesso, da dove gli parladistesa, e solo con grazia e ironiasorride a una carezza ormai fuori tempoche io sbadatamenteun poco per viltà minimizzando le rubo - Uno scaltro a paragone di lei,d'accordo. Se non che sento la puntadentro, dell'accaduto: m'affrettoallora in un tardivo spasmo,e sento scottare il prodromo desiderio,che lei ignorao, m’illudo, finge - e sembra a un tratto quasi  propiziarlo -chiamandomi a raggiungerla in altodove ora c'è lo zenithdel (ri)congiungimento impossibile.Lei sta dove soffia lo spirito. Io ad un passo,ogni istante di più, lontano da quell'essenza,da quel fiume di viaggi e viaggiatori.     Platform 14, Central Railway St., The little apple