Profondità di campo

Taci, e scopa


 
Ah cazzo!, non ho niente da dire! La tastiera è più depressa dell'ultima mia relazione clandestina. Ma perché scrivere? Probabilmente perché, non appartenendo a nessuno, le parole sono l'ultima cosa di valore di cui posso dichiararmi legittimo detentore. No, non appartengono neppure a te, a voi meglio dovrei dire, che stai leggendo questo prologo di sproloquio, con la consapevolezza di esserne stata tu l'innesco, ridendone probabilmente di gusto..Ma ciò che non credo tu sia ancora riuscita a inquadrare, è che io davvero penso che la parola sia talmente forte da attraversare la barriera del suono. Ogni parola è un’idea. Ogni parola materializza lo spirito. Quante più parole conosco, tanto più sono in grado di pensare le mie emozioni, compreso e soprattutto quelle che quando incrociano le tue, fanno sì che io ti sbatta, o tu ti faccia sbattere è irrilevante, contro la parete della stanza, o su un tavolo, o quando la situazione è sul lusso, appoggiata alla spalliera di un letto.Le parole che tu mi cerchi io le vorrei suscitare finché non diventino l’involucro più volgare e spudorato dei mie pensieri. Ho sempre pensato che lo stile di uno scultore sia riconoscibile dall’estrema semplicità delle linee. E per te tutte le parole che dico – sono lì perché ne nascondo altre. E quale sarebbe questa parola segreta? Non lo so perché la oso? Non lo so perché non oso dirla? Sento che esiste una parola, forse solo una, che non può e non deve mai essere pronunciata. Mi sembra che tutto il resto invece non sia proibito. Ma succede che quello che io voglio è proprio unirmi a questa parola proibita. O forse... se incontrerò questa parola, la dirò a bocca chiusa, solo per me, perché se la pronunciassi in tua presenza tutto finirebbe. Non che la cosa mi devasterebbe. Quelli che hanno inventato il vecchio testamento sapevano che esisteva la frutta proibita. Sono le parole che mi impediscono di dire la verità. Semplicemente non ci sono parole per raccontare quello che mi stai facendo, e neppure per ciò che io farò a te.Mi capita che con te/voi, quello che non so dire è più importante di quel che dico. Trovo che il suono della musica sia indispensabile per le proposte di accoppiamento, e che l’uso della parola parlata e scritta sia come la musica. Due cose tra le più alte che ci elevano dal regno del sesso a quello dell'eros. Sì, ma a volte è solo questione di fortuna. Non certo di talento, almeno da parte mia.Ho sempre voluto raggiungere attraverso la parola qualcosa che fosse allo stesso tempo senza prezzo e che fosse e trasmettesse sensualità. O semplicemente la verità più profonda esistente nell’essere umano e nelle cose. Sempre più spesso scrivo con meno parole. Il mio libro migliore verrà quando non scriverò affatto. Ho una mancanza di argomenti essenziale. Tutti gli uomini hanno un pensiero dal destino oscuro che può essere un tramonto come un’alba. Semplicemente le parole dell’uomo. E tu pensa, concepite ed usate per un così meschino gioco delle parti.Che non penso potrà continuare a lungo. Trasverseland, quasi natale 2012