Profondità di campo

Assenza


 
  Non sempre sei stata sola, con mesempre indugiavi lo sguardo sullelunghe feste appassire nei canaliscorrere sotto i ponti inseguite dal tempo,tra i glicini, le vere pietrose e i lumidella sera che discendeva i fondalie le spire della laguna. E talvolta ero incerto tra noi chi fosse assente:spesso vedevi i limpidi torneisnodarsi nelle calli sotto i soli d’inverno,tra logge, tra fiori d’acqua e il gelodelle mura sospingere i trofeinella luce d’inverno. Donna altrimenti – e nulla di più simile alla vita –calda di impercettibili passionivelata da un vapore di lacrime intuitenel vento, sui ponti ultimi al fuocodelle stelle apparivi dai portali,dietro i vetri di colori appannati.  Digiland, novembre 2011