Innovazioni

Seven Card stud: come funziona


Sono moltissime le varianti del poker che, al giorno d'oggi, vengono utilizzate nei casinò di tutto il mondo. Alcune di queste, come l'Omaha Poker o il Texas Hold'em, sono più famose di altre ma, c'è sempre qualche giocatore che preferisce giocare alle varianti meno conosciute. Tra queste è presente il Seven Card stud, il quale si articola in ben sette turni e che, come si intuisce dallo stesso nome, consiste in un poker con ben sette carte. Alcune di queste sono private, ossia vengono distribuite a ciascun giocatore, mentre altre sono comunitarie, ossia disponibili sul board per tutti i giocatori affinché possano formare un punteggio migliore. Un osservatore acuto avverte di primo acchito una particolarità in questo tipo di poker: se sono tanti i giocatori seduti al tavolo, non tutti riusciranno ad avere le sette carte. Questo succede soprattutto se nessuno decide di fare “fold” durante una mano e, per questo motivo, è stata trovata una soluzione abbastanza semplice: la settima carta che, di norma, dovrebbe essere privata, diventa comunitaria. Questo cambia radicalmente le possibili combinazioni di cui un giocatore può usufruire per formare un punto ma, a dirla tutta, è la stessa variante che cambia il modo di pensare. Coloro che giocano per la prima volta al Seven Card stud se ne accorgono troppo tardi, ma col tempo e con l'esperienza, tutti imparano a prestare la dovuta attenzione alla mano corrente. Difatti, vista la grande quantità di carte utilizzate per un mano del Seven Card stud, le probabilità di vittoria o sconfitta sono ben diverse e, di conseguenza, cambia anche la concezione del punteggio nuts. Vi è un solo modo per abituarsi a giocare al Seven Card Stud: sedersi a più tavoli possibili ed imparare sulla propria pelle le modalità e le strategie di questa variante di poker che, oggigiorno, viene utilizzata molto spesso nei tornei disputati in tutto il mondo.