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Chirurgia refrattiva

Post n°30 pubblicato il 19 Dicembre 2012 da moguardiamo
 

La chirurgia refrattiva, come la stessa parola suggerisce, è un tipo di intervento chirurgico che interviene sui vizi refrattivi della cornea che non permettono di focalizzare correttamente le immagini sulla retina.

Si tratta comunemente di correggere difetti come la miopia, l’ipermetropia, l’astigmatismo dei quali viene misurata la gravità tramite le diottrie (nonché anche da un asse che indica l’inclinazione nel caso dell’astigmatismo). 

La chirurgia refrattiva opera dunque sui vizi refrattivi correggendoli attraverso diversi interventi che si dividono in due macro categorie: chirurgia corneale e intraoculare.

L’alternativa alla chirurgia refrattiva è l’utilizzo di lenti correttive quali occhiali o lento a contatto. L’intervento di chirurgia refrattiva però corregge in maniera definitiva il difetto e consente di fare a meno dei supporti visivi (occhiali e lenti a contatto appunto).

In genere l’intervento di chirurgia refrattiva è consigliabile in caso di difetti di un certo tipo, forti, o di intolleranza alle lenti. Vi sono inoltre professioni che vietano l’uso di lento come nel caso dell’aviazione per problemi che potrebbero causare.

Le operazioni preliminari rispetto all’intervento di chirurgia refrattiva sono:

·         Topografia corneale che serve a misurare la curvatura della superficie oculare

·         Misurazione del difetti visivo in diottrie

·         Pachimetria atta a misurare lo spessore delle cornea e la dilatazione della pupilla

In seguito all’intervento di chirurgia refrattiva viene applicata una lente a contatto da tenere dai 3 ai 7 giorni per far sì che lo strato superficiale dell’occhio si riformi. Viene prescritta l’assunzione di gocce di collirio. Generalmente dopo dieci giorni al massimo si può tornare tranquillamente alla routine quotidiana. 

 
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