Pensa, non credere.

LA CONFUSIONE SUL SESSO (ATTENZIONE ATTENZIONE A SINISTRA!)


Ovvero abbiamo le conoscenze per un'alternativa al bunga-bunga?  Repubblica, il quotidiano reazionario della Sinistra, pubblica un articolo riguardante lo studio condotto dal Sindacato medici pediatri di famiglia (Simpef) sul rapporto adolescenti-sesso-internet.  L’autrice riporta pedissequamente i risultati della ricerca:"Il 74% degli adolescenti maschi e il 37% delle femmine ricorre al web per fare sesso, vedere sesso, sapere tutto sul sesso o cercare un partner" Ora, come più volte detto in questo blog, le statistiche fatte alla carlona lasciamole ai consulenti di Berlusconi e, se proprio vogliamo parlare di percentuali, citiamo i mezzi attraverso i quali tali indagini vengono svolte. Perché rimane difficile capire come si sia potuto ottenere un risultato del genere: hanno sottoposto un questionario a bambini di undici anni? Le cui eventuali risposte dovrebbero essere considerate verosimili? E quanti ne sono stati intervistati? Vostra figlia è stata interpellata in merito? E con quale differenziazione (provenienza, età, esperienze)? Sembra un problema da poco, ma se ci pensate, il copia incolla dallo studio, pubblicato su un giornale così importante, autorizzerebbe a pensare che, quando portate i vostri figli in classe, ogni dieci, neanche tre maschietti si salvano dalla masturbazione seriale e quasi quattro femminucce sono dedite alla prostituzione soft-online… Risulta credibile? Un giusto mix di ignoranza, moralismo, cattolicesimo e veteropensiero.Passiamo al discorso politico richiamato nel titolo. Vabè che dall’altra parte considerano virile e sessuale il bunga bunga, ma noi di qua sembriamo altrettanto confusi in materia se scriviamo:”ricorre al web per fare sesso”. Ci spieghino, dunque, cosa significhi fare sesso sul web. Le parole, a sinistra, non possono essere dette a caso! Forse un’ideale di sinistra dovrebbe reputare il sesso come strumento di confronto, conoscenza e crescita umana e non confonderlo, equiparandolo, alla masturbazione davanti ad uno schermo… Sesso è sesso. Masturbazione è masturbazione. Anche quando il sovraeccitato di turno parla di "fare sesso" in una chat parental control...  Poi l'immancabile presunto esperto in materia:"Molti ragazzini si convincono che bisogna aumentare il numero dei partner e la frequenza dei rapporti, che una sessualità "normale" non è eccitante. Uno studio di qualche tempo fa dimostra che sono sufficienti poche settimane di frequentazioni di siti porno perché un ragazzino minimizzi lo stupro, associ il sesso alla violenza e diventi refrattario ai programmi di educazione sessuale". Programmi di educazione sessuale? E dove siamo nel Terzo Reich? O, peggio, ri-educazione sessuale, cattolica, si intende! Vedere siti porno porta a sottovalutare gli stupri? Ora, non sarà sintomo di grande fantasia o virilità, ma parlare di induzione allo stupro è davvero risibile, quantificando perlopiù l’esposizione sufficiente ai porno anche a poche settimane. Vostro figlio ha l’esplosione ormonale dei quattordici anni? Bastano due settimane e potrebbe stuprare la vicina. Si sottovaluta completamente la personalità, la realtà umana del ragazzo. Come se ognuno di noi potesse, semplicemente per condizionamenti esterni, stuprare un giorno così per caso, per un raptus… Figuriamoci un bambino. Infine i consigli, inutili, banali e moralisti, degni di un prete (eccitato) mentre interroga il malcapitato bimbo sulla masturbazione, durante la prima confessione:"Ma cosa dovrebbero fare i genitori? Sapere come i figli utilizzano il computer. Inserire dei filtri nel computer. Ma bisogna anche educare i propri figli all'uso del computer seguendo le regole della privacy in modo da evitare di mandare in rete immagini imbarazzanti proprie o altrui, immagini che possono rapidamente raggiungere centinaia di persone. Ci sono momenti in cui il cervello di un bambino e di un pre adolescente risponde più che in altri agli stimoli sessuali. Se in queste fasi di particolare sensibilità agli stimoli sessuali bambino viene esposto a stimoli devianti o immagini "pesanti" è facile che poi sviluppi dei gusti altrettanto devianti".  Spiegate "le regole della privacy" ai vostri bambini ed eviterete un deviato in famiglia. No comment. Deviati non sono i bambini… http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2012/09/18/news/allarme_dei_pediatri_1_adolescente_su_2-42789534/?ref=HRLV-2