Pensa, non credere.

IL TEMPO DEGLI SCHIZZINOSI


 Caro Pierluigi,stamane vedendo la solita rassegna stampa mattutina, un collegamento ha mostrato (nuovamente) quella critica feroce, quello sguardo fiero di chi era certo sin da subito che non ce l'avresti fatta. E giù con le critiche a "L'unità", a te e ai tuoi tentativi. Cosa ancor più brutta, questa "contentezza" proveniva da una giovane, donna e, ne son certo, di sinistra. Ora se fosse “Libero”, “Il Giornale” o Cicchitto a parlar così non ci sarebbe motivo di stupore, ma solo il legittimo gioco delle parti. Queste scene ricordano i roghi umani o le impiccagioni in piazza nel medioevo, quando famelici e vendicativi si puntava il dito contro lo sconosciuto, l’innovatore o il diverso di turno, Giordano Bruno o Savonarola che sia, senza nemmeno saper nulla di chi fosse. Anzi, meno lo si conosceva più ci si infervorava, accusando e proiettando sul malcapitato tutto il peggio di se. Indomita riemerge in questi giorni, in questo drammatico contesto, la ciclica sindrome “tafaziana” di sinistra, quel fascino discreto della minoranza, che autorizza a poter sempre stare dalla parte del “ve l’avevo detto!” e mai dalla parte del “io ci sono e me ne assumo la responsabilità”. Tutti pronti ad eccepire, a fare i propri distinguo, le proprie osservazioni, le proprie motivazioni per non partecipare, per fermare tutto. Perché, in fondo, diciamolo, ci piace tanto lamentarci del governo Monti, ci piace deridere il ventennio Berlusconi, ci piace parlare di come dovrebbero andare le cose, ci piace proporre la nostra proposta, unica risolutiva di tutti i mali italiani, ma costruire no! Per carità! Mettersi lì a trattare, a mediare, a cambiare questo paese, a muovere i primi passi fuori da quel governo, da quel ventennio, no signori, siamo di sinistra! E che vogliamo governare? Noi siamo schizzinosi! Noi vogliamo un governo per ogni elettore, un premier per ogni elettore, una politica per ogni elettore! Però, attenzione, mica sempre. Quando c’è Silvio o Mario ci uniamo, lottiamo e siamo tutti certi del prossimo esito delle elezioni. E poi, puntualmente come un treno di Montezemolo, parte la mostruosa trasformazione. Arriva il nostro turno per cambiare questo paese e diventiamo sofisticati, ci accapigliamo su chi debba guidarci (come se a sinistra dovessimo ancora cercare il superuomo e non già una collegialità di menti), ci rendiamo improvvisamente conto che il taglio di capelli di quel candidato lì non è che ci faccia poi tanto impazzire, e, in più, nel ’58 quel candidato mangiò carne di manzo e noi da due settimane siamo vegani perché su un blog norvegese abbiamo letto che solo così si fermano i radicali liberi. Il fiume di luoghi comuni è sempre in piena durante i giorni in cui “tocca a noi”. <<Bersani non è un gran comunicatore>>, <<Bersani non mi entusiasma>>, <<Se ci fosse stato Renzi>> e giù pesanti col riproporre la propria irriducibile, irrevocabile, intrattabile visione del mondo e della sinistra. Un comunicatore che entusiasmava le folle l’avete avuto per vent’anni e i risultati sono evidenti. Se siete convinti che con Renzi Grillo sarebbe stato sotto il 10% e Berlusconi sotto il 5% allora o non avete votato alle primarie o non fate parte di questo partito. C’è stata una votazione con delle regole ben precise, e se Renzi ha ottenuto il 35% delle preferenze alle primarie non è colpa di Bersani. Per chi avesse perso la bussola, da questa parte si fa a maggioranza e quando la maggioranza la pensa diversa da noi, si rispetta quella decisione o al limite si fa un passo indietro (in silenzio). Dall’altra parte del guado, invece, decide uno ed uno solo, poi se quell’uno casca allora subentrano le iene e i sciacalli.Anch’io, e chi come me ha sostenuto Bersani, ho le mie incertezze e le mie critiche. Qui nessuno aderisce cecamente allo staliniano partito. Ma chi ieri ha votato Grillo per “dare la lezione alla sinistra” pensa che invece noi fessi ci siamo dimenticati che non è stata fatta una legge sul conflitto d’interessi? O siamo d’accordo sul non farla? Ma, secondo il vostro distaccato parere, noi pensiamo che non siano stati fatti errori? Che tutto va bene com’è? No, l’unica cosa certa è che quel voto a Grillo, quell’aspra critica a Pierluigi o quel freddo distinguo, non è servito a niente e che ora finalmente avremo di che continuare a lamentarci. Perché l’unico vero obiettivo è fermare il cambiamento, non assumersene le responsabilità e il relativo rischio di sbagliare, per poter così continuare ad addossare le colpe dell’immobilismo a chi, del mantenimento dello status quo, ne è strenuo sostenitore (pena la sua stessa scomparsa) e non si scandalizza tanto nel mantenerlo. E soprattutto come è possibile fare finalmente questa legge sul conflitto d’interessi se non sosteniamo la sinistra? Aspettiamo che la legge sia emanata dall’ennesimo governo di destra? Ah! Bella questa! Tra sessant’anni, quando le nostre pensioni saranno sempre più basse, i nostri stipendi sempre più tartassati e i servizi sempre minori, riproveremo ancora al coraggioso di turno che settant’anni prima non fu fatta la legge sul conflitto d’interessi e quindi non si può più votare questo partito? Ha una scadenza questo peccato originale?Continuiamo a spellarci le mani per applaudire Travaglio (dichiaratamente di destra), ad appassionarci alle sue arringhe! E’ giusta la sua crociata contro Grasso! Ma che scherziamo! Bersani era riuscito con una mossa degna della più bella Politica a far eleggere due rappresentanti della sua coalizione, e noi?! A noi Grasso non piace! Noi vogliamo una persona con un passato più limpido, d’altronde spendiamo un sacco di soldi per pulir la casa con swiffer! E che mettiamo un capo dell’antimafia a sedere sullo scranno più alto del Senato? Aspettiamo qualche mese che ci rimettano Schifani, così potremo lamentarci, no?! Ma Travaglio ha scordato chi c’era prima di Grasso? Ma Travaglio non nota nessun passo in avanti rispetto a Schifani? Ma noi non notiamo nessun cambiamento? Ma qualcuno ha dato un occhiata a chi è entrato in Parlamento con il PD? O i giovani sono bravi sono quando sono grillini? O le donne che entrano in Parlamento sono valide solo quando si devono massacrare per la loro appartenenza all’harem Berlusconiano?Pierluigi tranquillo, tra sei mesi, con un eventuale governo Monti bis, con un governo Letta o Saccomanni che dir si voglia, saremo lì tutti uniti a lamentarci e a dirci che stavolta basta, che non appena saremo al governo faremo veder ciò di cui siamo capaci! Poco conterà se ci sarai tu o Topo Gigio, perché tanto, quando si arriverà alle elezioni vedrai che anche Topo Gigio avrà i suoi scheletri nell’armadio, fosse anche solo il fatto che magari abbia davvero intenzione di far governare questo paese alla sinistra… Ma siamo matti?! Ti voglio bene, un tuo fiero elettore,Emanuele Di Marco