Pensa, non credere.

Giornata della madre e del fanciullo


L'italico Ministero della Salute ha deciso di promuovere il poderoso orgoglio virile della penisola, abbattendo le ultime disperate frange di resistenza: le donne. Con una memorabile propaganda regia viene instillata la potente arma dell'ansia per ricordagli l'inutilità di sforzi e velleità contro l'inseminazione. Volontarie da tutta l'Italia sono accorse per farsi fotografare con mano sulla pancia e clessidra altera e solenne in primo piano e riaffermare l'ineluttabilità del loro destino.Il piacere maggiore che si possa riservare ad un provocatore è rispondere alla sua provocazione. Ancor più farlo in maniera indignata,offesa, sconvolta. Per questo motivo sarebbe necessario, almeno in politica,evitare le solite risposte risentite e magari puntare sull'ironia per rispondere a certe scemenze. E capire a cosa puntava realmente la provocazione.Quando Berlusconi elogiava la bonifica o la puntualità ferroviaria mussoliniana, ad esempio, oltre a sotterrarlo di risate, non bastava indignarsi pubblicamente, ma era doveroso smascherare che il vero obiettivo del suo discorso era solo racimolare due-trecento voti agli alleati di AN o più a destra. Questo avrebbe mostrato la puerilità delle sue proposizioni politiche, visto che la dichiarazione non avrebbe comunque spostato un voto tra gli antifascisti. Per questo motivo quando un Ministro della Salute, senza concertare nulla con il Governo che l'ha nominato (sic!), decide di mettere in atto una campagna pubblicitaria medievale, prima di passare all'indignazione occorrerebbe capire quale è la comunicazione latente sottostante. Anzitutto è ovvio che un ministro di questo Governo non ha alcun potere, né carismatico, né tecnico, né politico. Quindi chi decide la mossa è una o più lobby, non solo quelle economiche, ma anche quelle ideologiche (clericali, politiche, etc). Svelato il mandante occorre focalizzarsi sull'obiettivo della campagna. Davvero Voi credete che il Ministero abbia ingenuamente fatto una banale operazione di marketing incosciente delle polemiche che avrebbe potuto causare su un argomento così dibattuto? E invece che attaccare l'universo femminile con la sottile arma dell'ansia da orologio biologico, non abbia trovato uno stile comunicativo differente per valorizzare il valore squisitamente medico della fertilità? Va da sé, pertanto, che chi ha messo in atto una tale campagna pubblicitaria, roba da "giornata della madre e del fanciullo" di un secolo fa, in realtà sapeva già di non smuovere un utero,con tale infamia pubblicitaria. L'obiettivo, come sempre in politica, era far capire la potenza, far capire il numero degli aderenti e operanti ad una determinata lobby. Quanti di questi lavorino nel/nei ministero/i, quanti votino tra i banchi del parlamento, quanti ministri ne appartengano e, di conseguenza,quali forze economiche e non, possano scatenare. Ora, dimostrato che "ccà nisciuno è fess" e che ormai questo marketing della politica è sin troppo facile da svelare, passiamo al merito dell'argomento, sperando che l'indignazione collettiva lasci il posto a considerazioni più profonde. Già, perché io, elettore di una certa parte politica, potrei perdonare l'aver perso di vista obiettivo e provocazione come appena descritti, ma pretenderei che almeno sul merito degli argomenti ci sia una chiarezza di idee. E invece...Da una parte hai una destra, una lobby clericale e una lobby di medici che vivono alimentandosi l'un, l'altra (obiettori che fanno carriera,medici promossi che eleggono politici, che votano politiche etc). Il fine di questi messaggi anacronistici infatti è solo politico, per il controllo ideologico delle masse elettorali. Basti pensare che la Ministra della Salute, NCD ex forza italia, ha fatto i suoi unici due figli a 43 anni, figuriamoci.Tale discorso si può facilmente ribaltare sul family day e i suoi politici divorziati, conviventi, etc... Ma è giusto così, è il loro lavoro e la coerenza, la fusione tra idee e comportamenti, non fa parte della loro parte politica. Loro puntano a indicare modelli di vita e di società utili a formare una massa educata, silenziosa, favorevole a qualunque status-quo.Ti aspetti, allora, che dall'altra parte si sia in grado di affermare una differente idea di umanità, coerente con le proprie idee e comportamenti. E invece no. All'idea medievale di donna che ti sbattono violentemente nella campagna pubblicitaria, si contrappone un'idea poco meno antica, ma pur sempre anacronistica. C'è poco da fare anche a sinistra non è compreso e contemplato un ruolo differente dalla madre per la donna e l'unica risposta che leggi in tutte le dichiarazioni dei "progressisti" è sempre una versione de: le donne non fanno figli perché non c'è più lavoro,perché non credono più nel futuro, non fanno un secondo figlio perché è già difficile far crescere il primo e poi la crisi, la donna che non sta a casa perché deve lavorare, la droga, il jobs-act e gli immigrati che ci soppianteranno, la crescita zero e i conti della serva (se due persone fanno un solo figlio in futuro avremo un cittadino in meno). Come se fossimo, appunto,nel medioevo dove servivano soldati e carne da macello. Una donna che non vuole aver figli non è ammessa, non è nemmeno contemplata nella cronaca, quando ormai i fatti, le statistiche dimostrano che è una realtà ben presente. Peggio, l'unica immagine che si riesce a dare a questo strano animale sociale è quello di disperata senza un donatore di seme, senza un lavoro o, peggio, come perfido essere egoista e disinteressato al bene della società. Una donna che si realizza nonostante l'assenza di figli non è nemmeno ipotizzabile, avrà sempre un minus, una castrazione, un handicap.Anche qui è facile fare il paragone con i dati statistici, inconfutabili, dei matrimoni, dei divorzi e delle convivenze che smentiscono ogni family day, ogni unione civile e ogni cinegiornale catto-governativo. Peggio ancora pensare ad una donna che fa un figlio quando,come e con chi gli pare. E' facile dimostrare i danni psichici e fisici di maternità precoci, di gravidanze indesiderate, i danni economici e sociali di società, tipo quella africana, dove si mettono al mondo troppi bambini, oltre le possibilità materiali di sopravvivenza. Ma è la libertà che spaventa chi governa, da sempre. Ben vengano gli asili, i supporti economici, i lavori stabili e figli bellissimi, ma non per forza, non per ansia, non per pressioni ministeriali. E soprattutto che a decidere siano le donne, in secondo luogo gli uomini e per ultimo chi governa.  Come sempre la società si muove anni luce prima della società politica, ma quando la sinistra non si fa carico dell'unico ruolo che gli compete, il progresso umano, il risultato è quello che troviamo oggi nella maggior parte delle contese ideologiche. Una parte politica professa le sue regole medievali, che ovviamente non rispetta, ma utilizza spettri e paure ancestrali per scopi elettorali. L'altra parte, temendo di perdere i voti di quella società inesistente dipinta da lobby e politici antagonisti, si avvicina a quelle strambe idee, finendo per crederci più dell'altra, perdendo voti e non rendendosi conto che l'unico ossigeno che può respirare è quello di idee nuove,affermate dalla realtà dei fatti sociali, e propugnarle anche a costo di andare contro il pensare comune attuale (quel guidare e non seguire la società).Altrimenti, luogo comune ormai, gli elettori votano l'originale e non la brutta copia.