Pensa, non credere.

SINISTRA E CATTOLICESIMO


Giorgia Meloni e il suo imprescindibile grafico, ci deliziano con il solito luogo comune dei comunisti con il Rolex che difendono gli immigrati e i radical chic che si permettono di giudicare il capo di Governo, ops, il ministro dell'interno Salvini, che lascia morire in mare bambini, donne e uomini innocenti. Ragionamento semplice, pronto per qualsiasi social, superficialità massima, provocazione immancabile e slogan impacchettato per i propri sostenitori (altrettanto superficiali). Un'evoluzione dettata dai tempi del vecchio slogan "sono rifugiati ed hanno pure il telefonino!".Fin qui, nulla di nuovo, sloganistica alla Salvini, macchina del fango alla "Il Giornale" e via. Ciò che resta anomalo e misterioso è l'interminabile elenco di normodotati di sinistra che cascano al giochetto e subito si scagliano contro la provocatrice, cascando nel tranello e nella provocazione. "Il mio ISEE è di 12.000 euro, tu guadagni 100.000 euro l'anno!". "Io guadagno 1.200 euro al mese, non sono radical chic!". "Tu hai il rolex non io!". Insomma una gran corsa a dimostrare la propria povertà per poter partecipare al gioco le cui regole le scrive la Meloni o il Salvini di turno. E le regole sono le seguenti. Per parlare di immigrazione o per disprezzare questi quattro politicanti che lasciano morire bambini per propaganda elettorale, devi esser povero. Altrimenti sei ricco ed "è facile pontificare con l'attico a New York!". Ora, questi provocatori sanno benissimo che nessun testo di Marx, Lenin o Berlinguer parla di povertà come condizione per essere di sinistra. Loro lo sanno, noi meno. C'è una grossa confusione su cui i fascistelli giocano facile: quella tra cristianesimo e socialismo. Esser di sinistra non obbliga e non implica l'esser poveri ma, al limite, a lottare per la loro/nostra emancipazione e il loro/nostro riscatto. Anzi. Una persona ricca, affermata o benestante è ancora più coraggiosa e lodevole quando sostiene le forze politiche che sono contro lo status quo, per quel cambiamento stesso che rischia di sfavorirlo. Il credo religioso, quello cattolico in particolare, invece, invita, spinge e quasi obbliga allo spogliarsi dei beni materiali a favore dei più poveri. Il risultato poi vuole che i poveri restino poveri (non si lotta per il loro riscatto, ma si punta solo all'alleviamento delle loro pene) e che le gerarchie cattoliche siano incomprensibilmente ricche, ma questa è un'altra storia. Una sterile elemosina è l'unico strumento con il quale dimostrare compassione per il prossimo più sfortunato e guadagnarsi rispetto e credito. Chi scrive non possiede nè un Rolex, nè un attico a New York, ma se mai divenisse ricco non si sentirebbe nè sporco, nè destrorso. Si è sporchi se i soldi che si guadagnano sono immeritati o illeciti. Si è destrorsi se si lotta affinchè nulla cambi, per preservare i propri privilegi. Si è scemi se non ci si gode la vita e ci si limita ad un'accumulazione sterile di risparmi. Se domani potessi comprare un Rolex con i frutti dei miei sacrifici, ciò non mi renderebbe insensibile a tragedie umane o muto di fronte all'uomo forte che se la prende solo con i più deboli. Emanuele Di Marco@pensanoncredereblog.libero.it/leledimarco