Le mie maschere

Il Folle...


 
So di un uomo con panama bianco che vive tra i vicoli della città. Le tasche vuote, le scarpe sporche ed una rosa all’occhiello. Dice che cerca la regina di cuori. Piange canzoni di guerra con l’anima gonfia. So che l’uomo parla fitto con l’ombra, chiede sigarette ai passanti, dando in cambio dei passi di danza. Lo chiamano il ''Folle'', ha la pelle bruciata dal vento, negli occhi ha i giorni passati, nella bocca la voglia di vino che brucia la gola e avvelena le vene. Pare che l’uomo non mangi per giorni e dorme soltanto se c’è luna piena. La sua vita l’ha persa alle carte, la sua donna in una cantina, la ragione sciupata per strada. Lui si lava nella fontana, sembra parli almeno tre lingue e che sappia di fanti e di dei. Lui disegna strani guerrieri, senza volto e senza armatura, uomini feriti da storie di ieri, che portano il sangue nel mondo di oggi. Si narra che il tizio ne sappia mille di storie e se gli paghi da bere, qualcuna ne inventa anche per te. L’ho cercato ed ho chiesto di lui.
Tutti quanti...almeno una volta...lo avevano visto. Gli ho lasciato un messaggio ed ha risposto...: “No. Ho paura di te.”