Le mie maschere

Lo specchio...


 
La porta si aprì sulla stanza e tu mi invitasti ad entrare... Non sapevo per quanto sarei rimasta e non sapevo se potevo togliermi sciarpa e paltò. Mi facesti sedere, in cucina... e mi offristi un caffè... Era bello restare così... anche in silenzio. ...C’era un caldo tepore ed una aria di quiete che non ''sai'' quasi mai… Appesi la sciarpa pensando: “ ..Non vado più via…” ed era come se avessi scoperto quell’isola che non c’era e che non c’è più. Mi guardasti dritto negli occhi  e capivo che ogni cosa era scritta da prima e che eri ''troppo dentro'' di me. Parlammo di cose, ...di vita, ...di giorni, di quello che viene e che va, ...parlammo di niente ...forse restammo in silenzio per tutto quel tempo... Provammo a spiegarci ragioni, a raccontarci dei sogni, a regalarci colori... Ascoltammo i pensieri. Nell’aria un pò ferma ed un pò assurda di quella normale cucina in cui eravamo seduti, ci sentimmo come in una fantastica alcova di un amore segreto e in sordina, un amore bambino... che non sapeva neppure narrare di se... Restavano pigri e nascosti, in disparte, i pensieri di te e di me,  ...le frasi a metà, ...le parole spezzate,  ...la mia mano protesa per afferrare la tua … ''No, …scusa…, era solo che volevo il caffè…'' Una bugia... Come due collegiali o naufraghi soli, ormai più abituati a dividere cose... Ce ne siamo rimasti così, mentre la sera saliva, piano piano... a distendere ombra e silenzio. …E noi due...senza averne sentore, vedevamo la sera e le luci già accese, lì fuori dai vetri... ...Giocavamo a scambiarci i pensieri, ...a pensarci in un  film… ...Ed io, in quel film, mi sarei alzata di scatto, t’avrei preso la mano e raccolto parole che erano   intorno, ... racchiuse in tutte le pieghe, in angoli e tasche... e tu, di rimando: ''…Rimani con me…''. Ma il pesante rintocco di un tempo più antico, decretò che quel film, adesso, era proprio finito, che cambiava la scena e il sipario e gli attori, tornavano solo comparse… Ancora una volta…eravamo alla fine del viaggio, di quel viaggio in cui, non ci eravamo mai mossi da lì. Presto mi sarei rialzata e avrei rimesso la sciarpa ed il paltò... Un sorriso appena accennato, poche parole di imbarazzo e di scusa, ...farfugliate a metà, inciampare confusa tra i piedi e la sedia e sfiorarti la mano per portarti con me...ma uscire con fretta, lasciandomi lì... lì con te… ''Hai scordato la sciarpa'' ...mi dici, mentre scendo le scale… ''…Lo so …lo sappiamo…'' rispondo ... ''...ma è l’unica scusa che ho, per tornare a riprenderla, un giorno e tornare da te'' Ti guardo da dietro...i miei occhiali scuri... e..penso..che quando verrò a riprendermela ... non ti lascerò più lì... So come fare. C’è uno specchio in camera tua...che ha proprio due posti : C’entriamo a misura... io e te... ...Entriamoci dentro... e poi... lo mandiamo in mille frantumi…
…Non ci troveranno mai più…