racconti di me

Post N° 248


Posso scrivere i versi più tristi stanotte.Scrivere, per esempio. "La notte è stellata,e tremano, azzurri, gli astri in lontananza".E il vento della notte gira nel cielo e canta.Posso scrivere i versi più tristi stanotte.Io l'ho amato e a volte anche lui mi amava.In notti come questa l'ho tenuto tra le braccia.L'ho baciato tante volte sotto il cielo infinito.Lui mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.Come non amare i suoi grandi occhi fissi.Posso scrivere i versi più tristi stanotte.Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho perso. Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lui.E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarlo.La notte è stellata e lui non è con me.Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.La mia anima non si rassegna d'averlo perso.Come per avvicinarlo, il mio sguardo lo cerca.Il mio cuore lo cerca, e lui non è con me.La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.Noi, quelli d'allora, già non siamo gli stessi.Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amato.La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.D'un altra. Sarà d'un altra. Come prima dei miei baci.La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.E siccome in notti come questa l'ho tenuto tra le braccia,la mia anima non si rassegna d'averlo perso.Benchè questo sia l'ultimo dolore che lui mi causa,e questi gli ultimi versi che io gli scrivo.