Lente Ingrandimento

Le cenerentole d'europa spazzano la corazzata Germania


<<Il calcio riporta con i piedi per terra gli sboroni tedeschi>>Potranno essere anche più ricchi di noi ma a livello calcistico non ci battono mai. La Germania nella nuova storica partita di giovedì 28 giugno 2012 ha mostrato nuovamente di temere e di soffrire la tecnica e la caparbietà degli italiani tanto sbeffeggiati nella vigilia. Tipico comportamento arrogante, questo, dei tedeschi che forse già temevano un risultato del genere non fosse altro perché la storia è contro di loro( 1970 - Italia Germania 4-3; 2006 – Italia – Germania 2-0 solo per citare alcune gare di fasi finali di europeo e mondiale). L’arroganza dei tedeschi non è nuova e li accompagna i ogni ra
mo, uno su tutti in politica economica dove la Merkel spadroneggia a dispetto degli altri stai dell’Unione Europea in difficoltà. Ma l’Europa non doveva essere un unico grande stato federale? Non era questa l’idea? Non doveva esserci una solidarietà tra gli stati membri per una crescita equilibrata e complessiva (non parziale – o meglio di una sola nazione) che garantisse a tutti i cittadini europei un migliore standard di vita? O forse la Germania credeva che quando si è proceduto a creare l’UE lo si era fatto a pro domo loro? Oggi è troppo facile dire NO agli EUROBONDS. Oggi è troppo facile dire NO al FINANZIAMENTO DEL DEBITO PUBBLICO DEGLI STATI IN DIFFICOLTA’, quando in un clima di crisi mondiale l’unico Pi
l in crescita è quello tedesco per giunta creato in parte sulle spalle degli altri Paesi membri grazie alla complicità delle banche tedesche e dei finanzieri (intesi come alta finanza) che sono stati gli unici ad arricchirsi in un clima così disastroso. L’alta finanza, le Banche, la Merkel, l’arrogante stampa tedesca però non sono riusciti a fermare gli italiani capitanati da Cesare Prandelli che hanno dimostrato di essere, almeno nel calcio più furbi, motivati ed attrezzati degli “sbornoni” tedeschi che forse da una semplice partita di calcio dovrebbero trarre degli insegnamenti di umiltà e cooperazione. Il tutto, destino beffardo, mentre Monti, Merkel e Hollande sono riuniti per decidere le sorti dell’euro. Il popolo italiano è tradizionalmente forte e con le spalle larghe capace di sopportate i grandi sacrifici economici che si stanno affrontando (non ultima la riforma Fornero) però sia chiaro per tutti, non accetterà mai una ulteriore politica economica d’arricchimento della Germania per la costituzione di un nuovo Reich stile itleriano camuffato sotto l’insegna degli standard economici. “L’Italia s’è desta” e dal sonno sembra essersi svegliata anche la Francia che smaltita la massiccia dose di sonnifero iniettato da Sarkozy (primo alleato dei tedeschi) sembra aver capito, grazie al presidente Hollande, il rischio di una rottura del giocattolo Europa. In attesa fiduciosa, ma non stupida, di una ritrovata concordia tra i governi dell’UE, ci godiamo questo risultato calcistico che ci proietta, insieme ad un’altra “cenerentola”, la Spagna, sul tetto d’Europa.