Lente Ingrandimento

E' una crisi voluta che si sarebbe potuta evitare.


<<La situazione è ormai diventata insostenibile e la gente stenta a sopravvivere>> Sono anni che i governi che si susseguono operano tagli alla spesa pubblica in nome di una fantomatica azione di risparmio. Ma a questo punto (come dice il saggio) la domanda sorge spontanea. Ma quanto si spendeva ad inizi anni ottanta nel settore pubblico? Minimo trecento volte in più rispetto ad oggi, ci viene da pensare. Assolutamente NO ci viene da dire se guardiamo i bilanci e la lievitazione dei prezzi registrati negli ultimi anni, soprattutto dopo l’avvento dell’euro. La crisi che ci attanaglia è una crisi reale, molto peggio di quella che si paventava prima della nascita della moneta unica che avrebbe dovuto uniformare le vite dei cittadini europei. Eppure non è stato così, e come sempre si è verificata una disparità tra Paesi del Nord e del sud dell’Europa, che beneficiando di un maggiore potere d’acquisto derivante dall’avvento dell’euro, hanno potuto gestire meglio l’economie interne a differenza
di quanto hanno subito i Paesi come Spagna, Italia, Portogallo, Grecia, che rispetto alle vecchie quotazioni delle loro vecchie monete, l’euro è stato prezzato ad un livello troppo elevato, e senza una adeguata politica di adeguamento agli standard europei ci si è inoltrati nella selva dell’impoverimento del tessuto sociale. Tanto per fare un esempio. Un dipendente pubblico tedesco aveva prima dell’avvento della moneta unica uno stipendio molto più alto rispetto ad un dipendente pubblico italiano o spagnolo. Con dell’euro lo stipendio è rimasto più alto con l’aggravante (per gli italiani e spagnoli) che in Germania si è provveduto a calmierare i prezzi di beni e servizi (che sono più bassi rispetto a quelli nostri) che così ha provocato un vero e proprio GAP economico nell’economia reale. Un esempio su tutti: si provi a fare un pieno di benzina in Germania e poi si faccia il paragone con un pieno di benzina in Italia. Non solo, poi dobbiamo subire anche le imposizioni della Merkel (per fortuna non più quelle di Sarkozy) sulle misure di austerity e la linea di NON aiuto adottate per i Paesi in difficoltà. Se la crisi è reale, cioè tocca le tasche di cittadini, sarebbe opportuno chiedere ai cittadini che idea hanno per la risoluzione dei loro problemi. Ad esempio di fronte alla sfrontatezza della Germania al mancato aiuto degli USA, qualcuno ipotizzava una soluzione per recuperare denaro senza provocare un terremoto tra gli italiani ed ossia: ritirare immediatamente l’esercito da tutte le “missioni di pace” (anche se sarebbe più opportuno dire di guerra) in cui attualmente sono impegnati i nostri militari. Totale risparmio annuo: svariate centinaia di milioni di euro. Altra misura individuata: dimezzare il numero dei parlamentari e introdurre il tetto massimo degli stipendi più rimborsi a € 2.000. del resto un operaio in fabbrica ne guadagna € 800 non si vede perché un parlamentare non dovrebbe accontentarsi di più del doppio di uno stipendio di chi mantiene concretamente con il proprio sudore l’economia italiana. Altra soluzione: introduzione della Patrimoniale. Non si vede il motivo per il quale le misure di austerity debbano investire esclusivamente e perennemente pensionati, dipendenti pubblici, artigiani, piccoli industriali e così via. Si prenda esempio da Hollande che appena insediato ha tassato per il doppio i beni in patria di proprietà di coloro che non sono residenti in Francia per questioni fiscali (questo solo per citarne una). In Italia abbiamo subito le angherie di tutti i governi che si sono succeduti e ultimamente anche una campagna di disinformazione che ha annebbiato la mente degli italiani che si sono incanalati nel tunnel pericoloso del: tutto è lecito, tutto è possibile anche al di sopra della legge. Addirittura qualcuno ci ha fatto credere (Silvio Berlusconi)  che fare la Patrimoniale al posto dell’Imu avrebbe portato alla distruzione del mercato immobiliare. I politici che di patrimoni ne hanno da vendere, hanno optato per la seconda soluzione. Risultato: Mercato immobiliare fermo anzi affossato nel barato con un – 47% come da ultimo rilevamento (09/07/2012). Oggi ci si nasconde dietro ad un governo tecnico che è più politico di quelli fin ora succedutesi. Perché? Semplice. In primis perchè sostenuto in parlamento da una maggioranza politica. Tanto per fare un esempio: se la politica con voleva l’Imu bastava il voto contrario in parlamento e l’Imu non ci sarebbe stata. In secondo luogo perché i poteri forti che prima aleggiavano sopra, sotto, di fianco ai governi, oggi sono “scesi in campo” (tanto per copiare uno slogan forzista) direttamente con gli amministratori delegati delle maggiori banche e delle maggiori università italiane che detengono ministeri importanti come quello dell’economia, degli esteri e compagnia cantando. L’impressione che si ha dal basso è che la corda si stia tirando sempre più e che i due estremi siano ancora uniti da un flebile filamento. Inoltre si ha l’impressione che i politici non abbiano contezza della reale situazione in cui versa il popolo italiano e con esso quello spagnolo, greco, portoghese, ecc. Dal basso si ha l’impressione di essere seduti su una grande polveriera pronta ad esplodere. Chi detiene le sorti politiche di un Paese deve rendersi conto che è giunto il momento di smettere questo gioco al massacro che protegge solo le lobby e disinnescare immediatamente la miccia, che ormai è accesa, prima che sia troppo tardi, prima che si possa compiere l’irreparabile.