Lente Ingrandimento

C'entro Anch'io - Progetto sociale dell'associazione Go'el


La provincia di Cosenza e l’associazione “Go’el” sono impegnati da diversi giorni sul territorio fuscaldese con un progetto di aggregazione sociale denominato “C’entro anch’io”. Sostanzialmente si tratta si un percorso ludico, ricreativo ed artistico diretto a ragazzi e bambini con particolari situazioni di svantaggio, proposto dalla stessa associazione e con l’intervento della Provincia sulla spinta istituzionale del consigliere provinciale Gianfranco Ramundo. A poche settimane dal lancio il progetto ha già fatto riscontrare
ottimi risultati proprio come spiega Giuliana Scofano, presidente della “Go’el”, che illustra così le finalità dell’iniziativa. “Tra bambini e i ragazzi con particolari situazioni di svantaggio coinvolti nell’attività progettuale vi sono alcuni con handicap fisico ed altri con ritardo nell’apprendimento. Esso muove dall’idea che tali giovani non siano considerati semplici utenti da affidare ad un servizio socio-sanitario ed a professionisti dell’assistenza, ma innanzitutto vengano considerati come persone e quindi inseriti attivamente all’interno della vita della comunità, ed a loro misura, contribuirne al miglioramento”. I fondi per l’attivazione provengono dalla Provincia di Cosenza che, come spiega Gianfranco Ramundo “si prodiga costantemente per attività sociali diretti al sostegno dei soggetti svantaggiati. Solo una comunità sensibile a questo tipo di interventi può considerarsi matura ed in grado di porsi coscientemente alla valutazione del proprio grado di civiltà”. Dai dati raccolti si evince che sono circa venti le famiglie coinvolte. Le stesse hanno mostrato grande apprezzamento proprio come spiegato da suor Tiziana Masnada, responsabile dello staff degli animatori che seguono i genitori dei ragazzi e dei bambini impegnati nelle attività di progetto. “Un piccolo passo – spiega Suor Tiziana – lo abbiamo già fatto aprendo le porte a chi è diverso da noi. Ora si tratta di continuare il percorso coinvolgendo le famiglie e lanciando un appello ai fuscaldesi che intendano vivere un servizio alla città come volontari”.