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Asp: Niente esenzione ticket per gli inoccupati.


Rivoluzione Asp. La Regione Calabria attraverso un dispositivo sta verificando il diritto di accesso ai benefici per l’esenzione ticket relativi ad acquisto di medicinali e prestazioni mediche. I parametri, che prevedono sostanzialmente dei tetti reddituali e limiti di età, hanno introdotto anche l’onere della prova da parte del cittadino dello stato di disoccupazione che viene accertato da parte dei dipendenti Asp attraverso l’esibizione della scheda anagrafica rilasciata dai centri per l’impiego. Per tale motivo, in questi giorni, gli uffici amministrativi Asp di via S. Rocco sono invasi da tantissime persone che in molti casi si sono vist
i rifiutare il diritto di accesso all’esenzione ticket perché inoccupati. È infatti, specificato con codice esenzione “E02” che possono beneficiare l’esenzione ticket i “Disoccupati e familiari a carico, con reddito familiare inferiore a € 8.623,31 incrementato ad € 11.362,05 in presenza di coniuge ed in ragione di ulteriori € 516,46 per ogni figlio a carico (ex art. 8, comma 16 Legge 537/1993 e successive mod. e integ.)”. Il disposto regionale, trova conforto in una precisazione sullo status di disoccupato pubblicata dal ministero della salute sul proprio sito istituzionale, evidenzia tra l’altro, con postilla ben evidenziata nel volantino distribuito all’utenza che chiarisce che: “si intende disoccupato il cittadino con più di 14 anni che ha perso una precedente occupazione, è alla ricerca di una nuova occupazione ed è iscritto nelle liste del collocamento. La condizione di disoccupato deve risultare al momento della fruizione della prestazione. Non è considerato disoccupato chi è in cerca di prima occupazione”. Di conseguenza coloro che non hanno mai lavorato e non riescono in alcun modo a trovare lavoro non possono accedere al beneficio dell’esenzione. Da qui la reazione dei cittadini sentitisi discriminati, ma anche di partiti politici come il Pd che attraverso Crocicchio e Valitutti sostengono che: “l’azione della Regione Calabria è a dir poco iniqua e discriminatoria nei confronti di coloro che non hanno mai avuto la possibilità di lavorare. Inoltre risulta essere obsoleta. Ferma restando la situazione di svantaggio assoluto in entrambe le posizioni, gli inoccupati possono considerarsi più svantaggiati di coloro che hanno perso il lavoro che a differenza dei primi potrebbero godere degli ammortizzatori sociali, giustamente erogati a chi si trova in tale drammatica situazione. Tra l’altro il Dlgs 297/02 ha aggiornato il concetto di “Stato di disoccupazione” allargandola anche i soggetti in cerca di prima occupazione. Rifarsi ad una legge nazionale ed ad un chiarimento pubblicato dal ministero della salute sul proprio sito non pensando, come ha fatto invece la regione Puglia con la L.R.  n. 45/2008 art. 6, di dare giusta interpretazione ai Dlgs 181/00 e Dgls 297/02. Sarebbe opportuno – aggiungono i due esponenti del Pd - rivedere l’azione con una legge regionale che permetta di allargare i benefici dell’esenzione anche agli inoccupati e, se possibile, innalzando i tetti reddituali vista la crisi economica che attanaglia l’Italia ed il sud in particolare. Si comprende – concludono Crocicchio e Valitutti - la necessità della regione Calabria di ripianare il debito della sanità, ma di certo non è possibile che a pagarne le conseguenze più dure siano sempre gli stessi, ossia i più deboli”.