Lente Ingrandimento

Laratta e Guccione appoggiano Antonella Politano


E' stata presentata il 14 febbraio, alle 15,30, all’interno di una conferenza stampa presso la sala degli stemmi della provincia di Cosenza, l’interpellanza che l’on. Frnaco Laratta presenterà in parlamento e Carlo Guccione in consiglio regionale
sul caso di Antonella Politano, la donna paolana che ha subito la decimazione della propria famiglia per effetto di inquinamento ambientale. A cadere sotto accusa le esalazioni tossiche documentate provenienti dalle griglie della centrale telefonica dell’azienda di Stato per la distribuzione delle linee telefoniche, poi diventata Iritel e poi ancora Telecom ed ore delle Poste Italiane, ubicata in viale dei Giardini e per la quale vicenda si è già celebrato un processo che ha visto il proscioglimento dei due imputati. Il caso riguarda non solo la famiglia della Politano che ha visto nel giro di pochi anni morire i genitori, la zia e le sue tre sorelle, Gabriella, Annamaria, Patrizia, ma si allarga drammaticamente all’intera zona dove, a quanto, pare sono quasi 200 i morti accertati di tumore per inquinamento ambientale. “L’intera vicenda giudiziaria – si precisa in una nota - nasce nel 1992 quando, a seguito dei decessi e delle conseguenti denunce, la centralina viene smantellata con la Procura di Paola che apre una inchiesta da cui emerge che all’interno della stessa esistono ben 226 accumulatori di piombo sottoposti giornalmente a manutenzione ordinaria. Da questi accumulatori si sprigionavano sostanze tossico nocive quali il solfato di piombo che diventavano ancora più nocive sotto l’azione dell’acido solforico-sostanze classificate dallo IARC- cancerogeno umano, gruppo 1, nonché vapori tossici provenienti dai raddrizzatori al selenio. Il 30 novembre del 2007 arriva il rinvio a giudizio per due dirigenti dell’azienda-gestore dell’impianto i quali vengono successivamente dichiarati non colpevoli con non luogo a procedere nei loro confronti, anche se il danno ambientale prodotto viene riconosciuto”. Proprio questo riconoscimento ha premesso alla famiglia Politano e a quanti sono rimasti vittima di quelle esalazioni di intentare una causa civile contro l’ente telefonico ora di proprietà di Poste Italiane, ed ai parlamentari nazionali e regionali di appoggiare Antonella che continua a chiedere giustizia.