sicilia

Post N° 42


  Nel centro esatto dell'Isola, fra il lieve ondulare di fertili colline, si eleva un picco dalla forma simile a una piramide la cui cima sia stata tagliata dall'improvviso colpo di un'enorme accetta. Sul piano risultante č posta Enna, celata dalla nebbia per buona parte dell'anno. Poco lontano dalle basi del monte lo sprofondamento del terreno, come un naturale contrappasso, ha provocato, in tempi remoti, la formazione di un lago di forma ellittica. Un vasto, fecondo territorio, una rupe al centro di tutto, coronata di nubi come una dimora divina, un misterioso laghetto. Insomma, ce n'č abbastanza per partorire un mito: quello di Demetra, la dea delle messi, che avevva insegnato agli uomini a coltivare il grano, che pattuisce con Ade, dio degli Inferi, la restituzione, almeno per una parte dell'anno, della figlia Kore, da lui rapita proprio in prossimitā del lago. Per le altre cittā siciliane si hanno solo pochi punti di vista dai quali cogliere l'insieme urbano, essendoci sempre una barriera naturale a proteggere i lati pių esposti. Il monte di Enna, invece, proietta a raggiera la propria immagine su tutto il panorama di alture e valli della sicilia interna, contrappuntato soltanto al di lā del nastro autostradale, dalla rocca di Calascibetta. Per la sua centralitā, contrapposta alla frontalitā delle cittā marittime, e per la molteplicitā, di comodi punti di osservazione del territorio all'interno, Enna č stata definita "l'ombellico della Sicilia". Ma anche se non č stata trascurata, nel corso dei secoli, dal traffico interno della regione, diventando uno dei nodi principali del sistema viario, come Nicosia, conserva ancor oggi il suo aspetto di cittā storica. I suoi ambienti e edifici, la cittā parla un sobrio linguaggio medioevale poco contaminato dagli svolazzi barocchi e settecenteschi. La conservazione di un'economia a base essenzialmente agricola, ostacolando la nascita di velleierā di terziarizzazione, ha contribuito, probabilmente, anche alla salvaguardia dei valori storici locali. Il pianoro in cima al monte era forse la sede di una cittā sicula quando Siracusa, nel 664 a.C., 70 anni dopo la sa stessa nascita, vi fonda la colonia di Henna, mirando allo sfruttamento delle sue ricche risorse agricole; rimangono, nel periodo greco arcaico, le necropoli, e di quello ellenistico tratti del muro di cinta, in localitā Santo Spirito.