Creato da bivaccando il 22/12/2012

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INFELICITA' E SOFFERENZA NEL MONDO. PERCHE' ?

Post n°8 pubblicato il 14 Gennaio 2013 da bivaccando

Chi  si  chiede  questo,  non  so  proprio  se  conosca  il  significato  di  tali  parole.  E'  verosimile  che  abbia  visto  una  madre  percuotere  il  proprio  figlio.  O  magari,  ha  assistito  ad  una  lite  tra  persone  per  contentersi  qualcosa  o  qualcuno.  O  la  visone  di  un   mendicante  vero;  non  di  professione.  Oppure   le  malattie,  la  vecchiaia  che   si  vorrebbe   fermare,  ma  essa   prosegue  inesorabile  il  suo  bioritmo.  Perciò  si  sente  questa  domanda.  Ma   perchè  deve  esserci la  sofferenza ?  Perchè  esiste ?  Lo  vogliamo  scoprire  insieme ?  Parliamone,  allora.  Non  sarà  perchè  vogliamo  qualcosa  e  non  riusciamo  ad  ottenerla,  quindi  ci  sentiamo  infelici;  oppure   se  vogliamo  più  benessere  economico  e  non  ci  riusciamo  a  ottenerlo,  ci  sentiamo  infelici;  oppure   se  vogliamo  essere  più  belli  di  come siamo,  e  non  potendo  cambiare,  ci  sentiamo  infelici;  oppure  se  vogliamo  amare  una  certa  persona  e  questa  non  ricambia  il  nostro  amore,  cadiamo  nell'infelicità !

Perchè  ci  sentiamo  infelici,  quando  non  siamo  in  grado  di  ottenere  ciò  che  desideriamo ?  Ma  è   proprio  necessario   ottenere  tutto  ciò  che  vogliamo ?  Pensiamo  che  sia  un  nostro  diritto.  Ci  tocca,  quindi  dobbiamo  averlo ! Quasi  un  imperativo.  E  se  invertiamo  un  po'  la  direzione  della  questione  che  ci  inquieta  così  tanto,  e  ci  chiediamo  invece  perchè  nel  mondo  ci  sono  sono  tanti  milioni  di  persone   che  non  hanno  neppure  ciò  di  cui  hanno  bisogno ?  E  inoltre,  perchè  lo  vogliamo ?  In  noi  c'è  il  bisogno  del  cibo,  dei  vestiti,  di  una  casa  che  ci  garantisca  il  riparo;  ma  tutto  ciò,  una  volta  ottenuto,  non  ci  soddisfa.  Chiediamo  e  vogliamo  ancora  di  più.  Vogliamo  che  il  successo  ci  sorrida,  vogliamo  essere  rispettati,  ossequiati,  desideriamo  essere  potenti,  personalità  che  contano,  vogliamo  essere  poeti  di  fama  internazionale,  grandi  oratori.  Ma  perchè ?  Ma  ci  abbiamo  mai  pensato  perchè  vogliamo  tutto  ciò ?

Per  carità,  con  questo  non voglio  dire  che  si  deve  essere  soddisfatti   di  ciò  che  siamo.  Non   intento  dire  questo.  Sarebbe  da  stupidi.  Una  sana  ambizione  è  naturale.  Ma  intento  cosa  è  questa  sfrenata  brama  che  cova  dentro  di  noi   per  avere  sempre  di  più ?

Se  volete  dare  una  vostra  opinione  forse  troveremo  una  risposta.

 
 
 

FUMARE ? BEH....MICA TANTO !?

Post n°7 pubblicato il 07 Gennaio 2013 da bivaccando

" Non fumare,  non  fumare,  non  fumare !" Niente. Eccola  quà  ancora,  e  sono  cento.

Vabbè. Era  solo  per  scaldare  la  penna. 

Studi  hanno  dimostrato  che  dare  boccate  brevi  e  rapide  a  una  sigaretta  stimola  il  cervello  e  il  livello  di  consapevolezza,  mentre  le  boccate  più  lente  e  lunghe  hanno  un  effetto  calmante.  Il  primo  tipo  di  fumatori  è  dipendente  dall'azione  calmante  della  nicotina,  grazie  a  cui  riesce  a  controllare  lo  stress;  in  genere  sono  persone  che  fumano  da  sole  e  che  fanno  boccate  lunghe  e  profonde.  I  fumatori  sociali,  invece,  fumano  solo  in  presenza  degli  altri  o  quando  bevono :  per  loro  il  fumo   è,  in  sostanza,  un  modo  per  colpire  il  prossimo.  In  questo  caso,  la  sigaretta  viene  fumata  solo  per  il  20%  del  tempo  in  cui  resta  accesa,  con  boccate  più  brevi  e  rapide.  Per  l'80%  del  tempo  il  soggetto  usa  segnali  non  verbali  e  si  dedica  a  riti  sociali.  Secondo  un'indagine  condotta  da  Andy  Parrot  dell'Università  of  East  London ,  l'80%  degli  intervistati   dichiara  che  fumare  allenta  la  tensione.  I  livelli  di  stress   dei  fumatori  adulti  sono,  tuttavia,  solo  lievemente  superiori  a  quelli  dei  non  fumatori  e,  quando  si  inizia  a  fumare  con  regolarità,  addirittura  aumentano.  Oggi  sappiamo  che  il  fumo   non  serve  a  controllare  l'umore,  visto  che  la  dipendenza  da  nicotina  aumenta  il  livello  di  stress.  L'effetto  rilassante   del  fumo  si  manifesta  solo  nella  misura  in  cui  allenta  la  tensione  e  controlla  l'irritabilità  evidente  nella  fase   in  cui  il  fumatore  è  in  astinenza  da  nicotina.  In  altre  parole,  quando  fuma,  un  soggetto   è  di  umore  normale,  quando  non  fuma  si  sente  teso  e  agitato:  ciò  significa  che,  per  sentirsi  normale  deve  sempre  avere  la  sigaretta  in  bocca.  Inoltre,   quando  un  fumatore  smette,  col  tempo  si  sente  più rilassato.  Il  fumo  serve   solo  a  controllare  il  nervosismo  e  le  tensioni  che insorgono  quando il  livello di  nicotina  diminuisce  nel  sangue.

Lo  dimostra  il  fatto,  che  nei  primi  mesi  in  cui  si  smette  di  fumare,  si  va  incontro  a  sbalzi  di  umore  ma,  una  volta  che  la  nicotina   viene  eliminata  dal  corpo,  si  ha  un  notevole  miglioramento  psicofisico;  nel  contenpo,  il  desiderio  spasmodico  di  nicotina  diminuisce  e  con  esso  lo  stress.

FUMARE  E'  COME  DARSI  TANTE  MARTELLATE  IN  TESTA: 

TRA  L'UNA  E  L'ALTRA  CI  SI  SENTE  MEGLIO

P.S. A  me  non  levatemi  la  pipa,  e  andremo  daccordo.  Alla  nonnina  fate  voi.  Tra  una  martellata  e  l'altra  s'è  guadagnata  una torta  con  cento  candele.

 
 
 

IO SONO FAVOREVOLE ALL'AMORE. E VOI ?

Post n°6 pubblicato il 02 Gennaio 2013 da bivaccando

Per  non  ingenerare  confusione   circa  il  titolo,  lasciate  che  mi  spieghi  meglio.  Dicendo  che  sono  favorevole  all'amore  intento  dire,  che  sono  fedele  all'amore  e  che  non  debbo  preoccuparmi  se  i  partner  siano  uno  o  due.  Che  cosa  importa ?  Il  punto  è   se  sono  fedele  all'amore.  Se  vivo  con  una  donna;  o  se  la  donna  vive  con  un  uomo  ma  non  l'ama  io  sto  vivendo  nell'errore.  Per  dirla  con  la  Chiesa;  nel  peccato.  Se  sono  sposato  con  una  persona  ma  non  l'amo,  ma  continuo  a  vivere  con  lei  a  fare  l'amore  commetto  una  grave  offesa  verso  l'amore.  Cosa  sto  facendo,  in  ultima  analisi ?  Sto  andando  contro  l'amore  in  ossequio  alla  formalità,  alla  comodità  e  alle  convenienze  sociali.  Questa  condizione  non  si  discosta  per  niente   da  chi  violenta  una  donna.  E'  un  crimine,  appunto  perchè  non  l'amo  e  lei  non  ama  me.  Sto commettendo uno  stupro  socialmente  accettato  e  non  perseguibile  a  norma  di  alcun  articolo  del  codice  penale,  ma  è  pur  sempre  uno  stupro.

Ebbene,  la  gente  di  sani  principi,  ha  deciso  di  vivere  con  un  solo  partner;  è  una  cosa  buona.  Se  questi  è  fedele  all'amore,  vivendo  con  una  sola  persona  è  la  cosa  più  meravigliosa  che  possa  esistere,  perchè  l'intimità   diventa  sempre  profonda;  ma  nel  novantanove  per  cento   dei  casi   non  c'è  amore.  C'è  solo  un  limitarsi  a  convivere.  E  vivendo  insieme,  si  crea  una  relazione  di  semplice  convivenza,  non  di  amore.  E'  un  grossolano  inganno  scambiarlo  con  l'amore  vero.

Ma  se  è  possibile,  e  la  persona  ama  qualcuno  e  vive  per  sempre  con  lui  o  con  lei,  si  creerà  una  grande  intimità  e  l'amore  consegnerà  continue  rivelazioni  sempre  più  profonde.  Questo  non  sarà  possibile  se  si  continua  a  cambiare  partner  molto  spesso.  sarebbe  come  se  si  trapiantasse  un  albero  in  continuazione  da  un  posto  all'altro :  non  mette  radici  da  nessuna  parte;  il  chè  avviene  se  l'albero  viene  piantato  in  un  posto,  e  lì  deve  rimanere.  In  questo  caso,  le  sue  radici  scenderanno  in  profondità  e  diventerà  più  fortificato.

Io  dico  sempre  che  l'intimità  va  bene.  Quell'essere  coinvolti  in  un'unica  storia  è  bellissimo,  ma  il  requisito  fondamentale  è  l'amore.

Tornando  all'albero.  Se  esso  ha  radici  in  un  luogo  in  cui  vi  sono  solo  sassi,  o  rocce,  questi  lo  stanno  uccidendo.  Necessita  spostarlo  e  non  insistere  a  tenerlo  in  quel  posto.  Bisogna  restare  fedele  alla  vita.  L'albero  deve  vivere,  e  rimanendo  fra  le  rocce  sta  andando  contro  la  vita.

 
 
 

QUEL TARLO CHE SI CHIAMA "SOSPETTO" ///

Post n°5 pubblicato il 29 Dicembre 2012 da bivaccando

Quante  volte  sentiamo  questa  frase: " Qualcosa  mi  dice,  che  mia  moglie  mi  tradisce.  Eppure  so  con  certezza  che  non  lo  farebbe  mai !".

Evidentemente,  alla  base  c'è  una  mancanza  di  fiducia  in  se  stessi.  Il sospettoso,  vive  nel  sospetto,  perchè   non  ha  fiducia  in  se  stesso,  quindi,  di  conseguenza,  non  potrà  mai  fidarsi  della  moglie,  nè  di  nessun  altro.  Il  ladro  pensa  che  tutti  siano  ladri  come  lui;  è  naturale  visto  che conosce  se  stesso.  E'  ovvia  legge  di  natura,  quella  che   si  pensa  degli  altri  è fondamentalmente  una  dichiarazione  aperta di  ciò  che  si  è.  Il  nostro  protagonista  sà  bene  che  se  sua  moglie  non  lo  controlla;  perchè  si  fida,  egli  farà   qualcosa;  si  metterà  a  flirtare  con  un'altra  donna.  Ecco  perchè  ha  il  sospetto  verso  sua  moglie.  Se  lo  sta  facendo  lui,  in  quel  momento,  lo  starà  facendo  sua  moglie  nel  medesimo  istante  con  il  vicino  di  casa,  o  collega  di  lavoro  ecc.  ecc. 

Ecco  il  motivo  che  gli  fa  balenare  nella  mente  il  tarlo  del  sospetto.  Il  problema  non  è  la  moglie.  Il  problema  riguarda  solo  lui :  non  si  fida !

Chiaramente,  il  fenomeno  si  allarga   a  ventaglio  anche  in  altri  settori  della  vita  dell'auomo  sospettoso.  L'omicida ?  Oilà.  Vive  in perpetuo  sospetto  che  c'è  sempre  qualcuno  appostato  che  gli  vuole  fare  la  pelle.

E'  così  che  va  la vita !  O  no ?

 
 
 

TESTA.....E CUORE.....

Post n°4 pubblicato il 26 Dicembre 2012 da bivaccando

Leggo  sempre, e dapperttutto  il  termine  "Emozioni".  " MI  regali  emozioni..."  Si  provano  emozioni",  "...E'  tutto  un'emozione ...": l'elenco  sarebbe  lungo,  e  a  ragione.  Anche  se  talvolta  si  fa  spreco  in  maniera  spropositata.

Dunque,  "Emozione".  E'  bello.  Se  lo  si  guarda  bene  è  fatto  di  moto:  Emo (sangue);  quindi  è  qualcosa  che  dà  dinamismo  al  sangue;  lo  fa  fluire,  quindi  il  cuore  si  muove.  Ma  questo  è  un  paradigma  scientifico  direte  voi.  E  si,  rispondo  io.  Siamo  abituati  a  dare  al  cuore  le  funzioni  di  contenitore  dell'amore,  e  diciamocelo  pure,  anche  di  sentimenti  opposti,  e  meno  belli.  Quindi,  il  cuore  si  muove  in  fretta.  Che  senso  ha  aspettare ?  Ma  la  verità,  ahimè,  non  si  scopre  attraverso   l'emotività;  anzi,  le  emozioni   si  rivelano  impedimenti,  barriere,  simili  alla  logica.  E  cos'è  la  logica  se  non  la  parte  maschile  nostra,  e  il  cuore  la  parte  femminile ?  Noi  osserviamo  la  mente  che  pensa,  e  osserviamo  il  cuore   che  vibra  di  emozioni.

In  genere,  la  società  ha  messo  la  testa  a  fare  da  padrone  e  il  cuore  il  suo  schiavo,  perchè,  appunto,  la  società,  non  è  stata  inventata  dal  cuore,  ma  dalla  testa.  E'  la  stessa  cosa  che  avviene (  forse  una  volta )  come  l'uomo  ha  tenuto  schiava  la  donna.

La  mia  domanda  è  questa.  E  se  invertissimo  i  ruoli ?  Cioè,  mettere  il  cuore  al  comando  e  la  testa  al  suo  servizio ?

 
 
 
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