compagni di viaggio

Post N° 128


DOMANDE AL SIGNOREVorrei, Signore, sentirmi ignorantecome un pastore cresciuto in capanna, ed in figura d'elemosinantecercar l'acqua viva e avanzi di manna.Vorrei, Signore, esser semplice come l'asino calmo che i fiori digruma,e caricar sulle spalle le somedella pietà che i rimorsi consuma.Vorrei, Signore,  lasciar la superbascontrosità che il mio spirito infestae diventar come il filo dell'erbache nel tuo campo ciascuno calpesta.Vorrei, Signore, anche il dono del pianto-pianto d'amore e di giusta vergogna-e che alla fine si sgroppi di schiantol'anima torba che puzza di fogna.Vorrei, Signore, che questo mio viso,sempre orgoglioso di fiera bruttezza, lo rischiarasse un cadente sorrisod'immeritata Tua tenerezza:Vorrei, Signore, che come facesti a quel fuggiasco ridotto porcaroe mi concedessi inconsutili vestie nella casa paterna un riparo.Vorrei, Signore, che il cuor mi bruciassea fiamma grande la Tua carità, sì che inseguendo il dolore trovassel'inconfutabile sua volontà.                           Giovanni Papini, da Pane e vino