Il tono affettivo del movimento

Sto camminando sul corso della mia città, mi giro distratto a guardare una vetrina ed    all’improvviso il cuore mi batte forte nel petto: due ragazze sono ferme a guardare  la   stessa  vetrina, una di loro sta ridendo, mi volta le spalle, ma è Maria ! L’ ho riconosciuta da come muove le spalle mentre ride, rovesciando un pò dietro il capo............. Questo imperdonabile tentativo d’inizio letterario mi sembra descriva, nonostante l’imperizia dell’autore, meglio di molti discorsi cosa si debba intendere per tono affettivo del movimento. Si identificano in esso tutti quegli infiniti piccoli movimenti, aggiustamenti, elementi mimici che aggiungono “colore” a tutte le azioni della vita quotidiana, rendendo ognuna di esse assolutamente personale ed identificativa dell’individuo che le compie. Esso è una sorta di impronta digitale, di mappa retinica dell’individuo che lo rende come questa unico . Ma il tono affettivo è un elemento identificativo anche per l’individuo stesso che ha automatizzato la sequenza inconscia ed involontaria di movimenti che lo costituisce,  definendola come l’inscindibile corollario del movimento evoluto.