le parole del corpo

Affettività e movimento


Provate ad osservare la gente mentre cammina per strada, “troviamo un individuo che cammina come se non avesse diritto a respirare senza chiedere il permesso a qualcuno, infatti, trattiene il respiro in continuazione”.“Quest’ individuo deve essere “buono” per forza, per giustificare la propria esistenza, per guadagnare il diritto respirare. Si tiene da parte ma è tutto in tensione; la sua voce, il suo portamento mostrano il conflitto tra il desiderio di vivere e la convinzione interna di non essere all’altezza di quello che egli stesso ha accettato come la norma”.“Ecco una donna che passa. Ad ogni passo le sue guance vibrano leggermente, e se osservate da vicino vedrete che la sua testa fa degli impercettibili scatti e che ella contrae alternativamente i muscoli della nuca.Procede ben diritta; se avesse ingoiato un manico di scopa non potrebbe esserlo di più. E’ rigida come un legno, e tutto il suo portamento grida: “ Io sono diritta”: Se non lo fosse, non avrebbe diritto a vivere. La sua postura diritta è altrettanto coatta del servilismo di lui.