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IL PAZIENTE INGLESE

Post n°244 pubblicato il 01 Marzo 2012 da butterfly_2011

 

 

 

 

Il paziente inglese è un film del 1996 diretto da Anthony Minghella, tratto

dall'omonimo romanzo dello scrittore canadese Michael Ondaatje.

Alla fine della seconda guerra mondiale, un uomo gravemente ferito viene condotto

 da Hana, infermiera franco-canadese, in un monastero diroccato in Toscana.

 Il paziente, con un filo di voce, dice di non ricordare niente di sé e del proprio passato

l'unico indizio per capire qualcosa è un libro che si porta dietro, una copia delle storie

di Erodoto. Nel monastero arriva poco dopo un altro canadese di nome Caravaggio

che ha le mani coperte a metà e non vuole rivelarne il motivo.. Sul filo del ricordo, si

dipana allora la storia che aveva visto alla fine degli anni Trenta il paziente, ossia il

conte d'origine ungherese Laszlo, entrare nel gruppo della Royal Geographic Society

che doveva disegnare le mappe delle zone desertiche, e qui innamorarsi, ricambiato,

della bella Katherine, moglie dell'aristocratico Geoffrey, entrambi nella spedizione. Poi

dopo lo scoppio della guerra,  sorsero difficoltà di conciliare la storia d'amore con le

necessità militari, i doveri contro il nemico, le differenze di nazionalità. Ad un certo

punto  Katherine resta sola nel deserto e muore abbandonata, Laszlo è ferito in

seguito ad un incidente aereo, Hana lo cura con pazienza ma quando capisce che

tutto è inutile, è Laszlo stesso ad invitarla a porre fine alla sua sofferenza. Hana però,

da quel tragico episodio, trova la forza per andare avanti e cominciare una nuova vita.

 

 

Fanno da sfondo a questa storia il deserto di Gilf el Kebir, punta di diamante del

deserto occidentale egiziano, Gli studiosi lo definiscono “la Cappella Sistina della

 preistoria”, un capolavoro di arte rupestre con centinaia di immagini dipinte che

ritraggono figure umane, animali mitologici, cerimonie rituali con bovidi dalla testa

mozzata, cacce a giraffe, struzzi e gazzelle, calchi rossi di mani in negativo e danze

propiziatorie risalenti ad 8 mila anni fà

 

Pienza è un comune italiano della provincia di Siena in Toscana. È il centro più

 rinomato e di maggiore importanza artistica di tutta la Val d'Orcia. Il centro storico è

stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità nel 1996.

L'aspetto attuale di Pienza si deve ad Enea Silvio Piccolomini, papa Pio XII volontà di

questo Papa fu che Pienza rappresentasse "La città ideale" del Rinascimento,

passeggiando per le strade e per i vicoli ci si accorge di quanto e come Pienza sia

fatta a "misura d'uomo"....

 

 

 

 

" Dio, dall'alto dei cieli, invia l'Angelo e lo Spirito Santo per annunciare a Maria l'incarnazione di Cristo nel suo grembo, che ella accetta con un gesto, facendo avverare le Sacre Scritture."

 

Una nota "a margine" la meritano pure gli affreschi di Piero della Francesca, che si

trovano presso la basilica di san francesco ad Arezzo. (figurano in una scena dove

l'artificiere sikh di notte accompagna hana all'interno della chiesa e la fà salire ad

ammirarli con una torcia in mano). Piero della Francesca impegnò gran parte della sua

vita nello studio della prospettiva pittorica  soprattutto la "commensuratio”, ovvero la

misurazione geometrica e prospettica, fu al centro dei suoi studi, e lo portò a creare

composizioni inquadrate in ordinati schemi, giocate su iperboliche creazioni

prospettiche.

 

 

Questo mio post nasce come omaggio ad un Film che mi ha dato forti emozioni sia per la storia che racconta sia perchè fà molto effetto vedere in un grande schermo luoghi vissuti nel quotidiano, ho avuto la fortuna di passeggiare per le strade di Pienza e vi assicuro che merita....è semplicemente affascinante, lì il tempo si è fermato.

I dipinti della vera croce...chi li ha visti resta senza fiato....Arezzo val bene una visita....

Il deserto per quello che mi riguarda ha un fascino, unico....l'ho visitato non quello del film ma un altro deserto, la sensazione è stupenda, come stupendo è il silenzio che percepisci lì, dove sei solo con Te stesso...e dove ti accorgi che...."Il silenzio ha un suono bellissimo e che solo nel silenzio si possono trovare le risposte che cerchiamo"

Sperando che abbiate gradito il post, Lieta sera. Laura.

 
 
 
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