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...fini la comédie

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Questa terra è la mia terra

Post n°475 pubblicato il 20 Maggio 2013 da paperino61to

Buona sera cari amici e amiche, questa volta ho preso a prestito una canzone di un grande cantante folk americano : Woddy Guthrie. Leggendo la traduzione di questa canzone, ho notato quanto fosse valida ancora oggi e non solo per gli americani, ma per tutti quelli che amano la terra dove sono nati, e che cercano in qualche modo di difenderla. Questo raccontino narra una  realtà attuale dove  non si mescola a leggenda o sogni ma viene vissuta quotidianamente sulla propria pelle.

 Buona lettura


Decido di prendere la strada con direzione sud , tirando  a sorte con una monetina, non ho bagaglio con me se non la speranza che qualcosa cambi andando via da questo posto .

Un biglietto scarno lasciato su un tavolo era l’addio ai miei genitori, inutile basare il mio futuro sulle loro spalle curve dall’età del tempo.

      

Macerie che fanno da sfondo nella città ancora buia, un piccolo fuoco illumina un tratto di strada , è la Pina che cerca di portare a casa qualche soldino vendendosi non solo la dignità ma anche il corpo.

Dalla  sua casa  sento il pianto del suo bimbo che ha fame, il marito è  morto sul lavoro, uno dei tanti nomi scritti nelle statistiche inutili.

Mi vede e domanda dove sto andando.

    

“ Vado a sud Pina, qui è solo macerie “ rispondo alzandomi il bavero dell’unico cappotto che ho.

“ Mi porti con te ? Non ti darò disturbo .“ risponde lei, ma in cuor suo sa già la mia risposta.


  

A passo lento mi avvio verso il confine della città, le  poche insegne accese corrispondono a pochi negozi ancora aperti. Gli scalini della chiesa sembrano un dormitorio a cielo aperto, gente che conosco e che ora si trova lì sperando in un pasto caldo e un letto dove dormire.

Alzo lo sguardo al cielo come volessi domandare qualcosa, ma a che serve ,  tanto da lassù ammesso che esista un lassù  , non risponderebbero, meglio osservare le nubi che non presagiscono nulla di buono.

Penso che questa terra è la tua terra, dalle montagne al mare del sud  è la terra di ognuno di noi, è stata fatta per me, per noi.

    

Vedo una fabbrica caduta a pezzi, non molto tempo addietro centinaia di lavoratori lavoravano per pochi soldi ma  quel giorno non riscossero la paga e mai ebbero la possibilità di riscuoterla.  Erano morti dentro  schiacciati non solo dal tetto ma dall’avidità del titolare che non mise mai in sicurezza il tetto e tutto il resto, un cartello a fianco del capannone recita : “ carne da macello a poco prezzo “, che ironia triste, carne da macello - esseri umani.

Un cartellone indica il benvenuto ai turisti, buffo penso io, quali turisti ? Gli unici turisti sono i cani del paese vicino in cerca di cibo. Un’auto sta arrivando sento il rombo del motore, mi fermo e provo a fare l’autostop , chissà magari rimedio un passaggio e anche una tazza di latte caldo.

 


 

L’auto si ferma, domanda dove sono diretto , il proprietario mi squadra , valuta, soppesa se sono un probabile delinquente o un essere solamente sfigato, poi decide di farmi salire.

“ Salga, io arrivo fino a ..le va bene ? “ domanda l’uomo con tanto di giacca e cravatta.

“ Benissimo grazie “. Salgo sull’auto, pulita ,profumata, altro che la mia, quella vecchia carcassa data in demolizione in cambio di pochi spiccioli. L’uomo sembra leggermi nel pensiero e dice : “ Sa , io ci vivo qua sopra, è la mia casa “ il tutto detto con voce flebile quasi a vergognarsi.

      

Annuisco, dicendo che di questi tempi dormire anche su un’auto è un lusso, lui concorda. Procediamo spediti , ad una stazione di benzina ci fermiamo , è chiusa  abbandonata chissà da quanto tempo ma riusciamo in qualche modo e anche con fortuna a fare il pieno.

 

L’onesto autista vorrebbe lasciare dei soldi a mo di pagamento , poi mi guarda e desiste dicendo : “ chi verrebbe dopo di noi  prenderebbe  lui questi soldi, tanto vale che me li tenga no ? “.

Non rispondo sapendo che ha ragione in pieno. Ripartiamo  passando attraverso paesini pieni di macerie, vediamo una piazza dove la gente si accapiglia per un cesto di verdura buttato chissà da quanti giorni.

       

Vediamo la polizia ferma al ciglio della strada ad osservare la scena , nessuno di loro ha intenzione di intervenire. La notte ha lasciato spazio al giorno, incomincia a piovere, i campi abbandonati da tempo vedono i loro frutti marcire, in lontananza vediamo un  negro che lavora con a fianco un “ caporale “ con tanto di fucile.

 

Chissà se a fine giornata il negro dirà grazie all’uomo per non averlo ucciso dopo il raccolto !!! 

 

Andiamo a fare una gita  mi dico per convincermi pur sapendo che non è vero, attraversiamo  campi di grano che nessuno raccoglie più, la nebbia si alza e se uno ascolta con il cuore sente che le sta dicendo che questa terra è stata fatta per te e per me.

 

Arrivai a…l’autista mi fece scendere ,  lui era arrivato, da li a poco si sarebbe imbarcato su uno di qui gommoni che fanno capo all’altra sponda del mediterraneo.

 

Le faccio gli auguri di buona fortuna con un sorriso sincero, lui fa quello che anni addietro facevano quelli che noi chiamavamo  i “ beduini “, cercare lavoro in terra straniera.

      

Passo per il porto a vedere i famosi gommoni, uno è quasi sommerso dall’acqua , un miracolo se arriva all’uscita del porto, ma tanto per gli scafisti questo poco importa, basta che vengano pagati.

 

Mi avvio verso l’uscita della città, macerie anche qui, la differenza è che ogni tanto si vedono persone che passeggiano con i loro vestiti alla moda e che la povera gente sta al di là del confine, un confine che è un muro con torretta e soldati di guardia.

Il sole sta uscendo finalmente ,  un bambino mi prende la mano e mi dice : “ mia mamma sta male , puoi aiutarla signore ? “. Lo guardo, le accarezzo la testa e dico : “ Posso provarci  , una volta ero un medico, ma poi la gente non aveva più soldi per curarsi e ora sono qui alla ricerca di una cosa chiamata speranza, dicendo che questa terra è la tua terra, che questa terra è la mia  terra.

     

Lo prendo per mano e mi avvio con lui, mentre i raggi del sole ci avvolgono e ci scaldano.

Questa terra è la tua terra di W.Guthrie :

 Questa terra è stata creata per te e per me

Questa terra è la tua terra, questa terra è la mia terra
dalla California fino all'isola di New York,
dalla foresta di sequoie, fino alla corrente del golfo,
questa terra è stata creata per te e per me.

Percorrendo quel nastro di strada
vedendo sopra di me quell'infinita strada nel cielo,
vedendo sotto di me quella valle tutta d'oro, dissi:
questa terra è stata creata per te e per me.

Ho vagato e girovagato e sono tornato sui miei passi
alle spiagge scintillanti dei suoi deserti di diamanti,
tutt'intorno a me risuonava una voce:
questa terra è stata creata per te e per me.

C'era un grande muro alto che cercava di fermarmi
un cartello dipinto diceva: Proprietà Privata.
Ma dall'altra parte non c'era scritto niente -
questa terra è stata creata per te e per me.

Mentre il sole splendeva io giravo senza meta
i campi di grano ondeggiavano e le nuvole di polvere rotolavano;
una voce cantava mentre saliva la nebbia:
questa terra è stata creata per te e per me.

Una bella mattina di sole all'ombra del campanile
vidi la mia gente davanti all'Ufficio Assistenza
loro erano lì affamati, io ero lì che mi chiedevo se
questa terra è stata creata per te e per me.


     

A presto per un nuovo racconto
un abbraccio Marco....
alias paperino

 

 
 
 
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