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...fini la comédie

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Sempre caro mi fu quest'ermo colle....- Recanati città della poesia

Buonasera Liliana e amici.
Come credo abbiate ormai capito,
io amo viaggiare per il nostro bel paese
scoprendone gli angoli più belli.
L’ultima mia gita ha portato,
i miei amici e me,
nelle Marche ed esattamente a Recanati.

cartello

In verità è stato un ritorno per me,
visto che l’avevo già visitata anni fa,
ma è stato come sempre piacevole.
Soprattutto perché è la città natale
del mio poeta preferito,
Giacomo Leopardi.

Leopardi

La cittadina sorge sulla cima di un monte
ed è definita “città balcone”
per la bellezza del panorama che vi si scorge.

panorama

Prima tappa del nostro tour è la casa natale del poeta

insegna

ovvero Palazzo Leopardi.

Palazzo Leopardi

Il palazzo è ancora abitato dai discendenti del poeta,
i conti Leopardi,
per questo è visitabile solo in parte
anche se la più suggestiva, la biblioteca.
Questa contiene circa 20000 libri ed è nata
per volontà di Monaldo Leopardi,

Monaldo

padre del poeta,
che qui ha fatto studiare i suoi figli.
Suddivisa in 4 sale,
è visitabile partendo dalla più recente.
Nelle prime due sale sono contenuti i libri
 raccolti dopo l’uscita di casa del poeta.

seconda sala

La terza e la quarta invece sono quelle che
contengono tutti i volumi,
 circa 12000,
che il poeta ha letto e di cui ha discusso negli anni.

Terza sala

Tutte letture fatte entro i 14 anni!
Si vede che non esisteva internet all’epoca!
Quest’ultima sala è la preferita dal poeta,
dove soleva mettersi davanti alle finestre per studiare.
Finestre che si affacciano sulla piazzetta,
oggi Piazzuola Sabato del Villaggio,

Piazzola

che vede pure la casa di Teresa Fattorini,
la giovane che ha ispirato la famosa poesia “A Silvia”.
Le successive due stanze del palazzo sono
la sala dei manoscritti,
in cui si trovano diversi scritti autografi del poeta
ed i ritratti di famiglia,
infine lo studio di Monaldo,

Studio

la stanza in cui studiavano e
sostenevano gli esami i giovani Leopardi.

Al pianterreno del palazzo,
con entrate esterne indipendenti,
troviamo la cantina della famiglia,
i conti Leopardi sono produttori di vino e olio,
e la sala museale che accoglie
oggetti e manoscritti della famiglia.
Ora è presente la mostra
“Giacomo dei libri.
La biblioteca Leopardi come spazio delle idee”.

manifesto

Uscendo dal palazzo e girando a destra
si segue il percorso che porta alla
sede del Centro Nazionale Studi Leopardiani e,

centro studi

proseguendo,
si giunge al Colle dell’Infinito,
citato nella sua lirica più famosa,

ermo colle

meta preferita delle passeggiate del poeta
da dove si gode un panorama stupendo
 della vallata fino al mare.
Ed è veramente bello!

panorama

Tornando sui proprio passi e continuando
per la via principale del paese,
si arriva al complesso di Sant’Agostino.
Entrando dentro è possibile vedere,
attraverso il chiostro,
la torre citata ne “Il passero solitario”.

Passero solitario

Proseguendo sul percorso si arriva alla Piazza Leopardi
dove si affaccia il Palazzo Comunale,

Palazzo Comunale

costruito per il 1° centenario della nascita del poeta,
al cui interno si trova il museo dedicato
a Beniamino Gigli,

Gigli

uno dei più grandi tenori italiani
che qui ha avuto i suoi natali.
Al centro della piazza si trova
il monumento a Giacomo Leopardi

Monumento

e, sulla sinistra,
la Torre del Borgo

Torre

con il simbolo della città.

stemma

Naturalmente questa è solo una piccola parte
di ciò che si può trovare in questa bella cittadina.

Leopardi

Monumento dedicato a Leopardi




Gassman legge la poesia:

"L'infinito"
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.

-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°- 

Vi assicuro che vale la pena di andare a vederla
e l’ospitalità è quella classica italiana.



Video realizzato da mio nipote Michael


Un abbraccio

Sonia

 

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