il est temp de rouvrir le rideau...*Blog dedicato all'arte ed alla cultura in ogni sua sfumatura....Una redazione forte e solidale pronta a postare con gusto e conoscenza. Uno scrigno di solidarietà, di stima e di affetto*
""...fini la comédie"" Sfogliando le pagine che ognuno di noi ha scritto con la penna del proprio cuore, troverai impegno, rispetto e solidarietà.. gioco, risate e mille sorrisi...abbracci ed amicizia vera... In questo scrigno sono custoditi centinaia di post scritti da tutti i redattori che si sono susseguiti in cinque anni di incessante attività. Oggi la redazione ha abbassato il sipario, ma come tatuate nel cuore rimangono indelebili tutte le nostre emozioni... Grazie a tutti, Liliana
(12 novembre 2015)
...fini la comédie...quando il blog è, oltre che informazione, dialogo e anche cultura ciao gino ( avvbia )
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L'amico
Sembrerà banale, sembrerà strano, ma senza amici non se va lontano. Qui c'è da chiarì però na situazione, l'amici veri so pochi, nun so un milione. Amico non è quello che tutti i giorni te chiama, e manco quello che lo fa ogni settimana. Amico è quello che pure se non senti, pe te se farebbe spaccà tutti i denti. Amico è quello per cui provi amore, sia omo o donna, lo guardi cor core. Te fa piacere sapè soltanto, che pure si non c'è te sta sempre affianco. Magari lo vedi solo un giorno all'anno, ma quanno lo ncroci te viene l'affanno. A lui dije tutto, i segreti più oscuri, potesse morì nun lo dirà manco ai muri.
(da web)
Gli amici sono l'ingrediente fondamentale della felicità..... Il mio amico virtuale è diverso.... egli non guarda nei miei occhi, egli vede il mio cuore! .....forse tu non sai, ma quando mi parli, quando giochi con me.... quando mi ascolti, quando mi vuoi bene eserciti il nobile compito di un amico reale....
Post n°660 pubblicato il 09 Giugno 2014 da picciro
Non imprigioneranno i miei sogni!
Si sentiva davvero .. non lo sapeva come!
Non sapeva dar un nome congruo con quello che provava..Non sapeva se essere grata alla vita..oppure alla morte, come ultima consolazione denigratoria di tutti gli affanni, i dolori, le strazianti situazioni..i malanni indotti da estranee volontà. Nell’aria già da tempo, l’odore della sconfitta..residuo illuminato dalla becera battaglia. E non ce l’aveva fatta...fallita ogni sia pur minima strategia, nel tentativo d’aggirarla, accerchiarla e di condurla a suo favore! E di tanti altri.. Aveva davvero tentato, provato, riprovato. E sperato in un’illusoria riuscita. E lì il dilemma… sapeva dell’illusione ma occorreva privilegiarla nell’impegno.. Per lei non esisteva differenza, erano un tutt’uno, un continuum speciale da contrabbandare per risalire..e invece non ce l’aveva fatta. La notizia, come corda attorno al collo, stringeva. Essa voleva spegnere in lei ogni minimo respiro ..tappandole l’odore della speranza..come filo sospeso, irraggiungibile dalla sua mano. Tentava di abbracciarla in una foggia mortale per consegnarla ad una condizione grama, priva di speranza, di prospettive..e quest’ultime parevano tranciarsi di netto quasi disegnando un muro, contro il quale sbattere la testa, senza appello!
Ma chi aveva costruito ad arte, questo fosco scenario che intendeva inglobarla? Lei se lo chiedeva spesso, forse un mondo che pretendeva di esercitare una selezione innaturale che non teneva conto ..di nulla? Una marea indistinta che come pece voleva stendersi addosso come maligno amante, succhiandone l’essenza sua, nel tentativo di lasciarla inerme e senza difese, isolata e affranta..ma lei..non ci stava! Avrebbe voluto gridare sino a rompersi il fiato. Eh si..sapeva che lo avrebbe fatto, passati gli attimi di sgomento durante i quali, un film d’orrore s’era proiettato sullo schermo della sua mente intravvedendo scenari apocalittici. Avrebbe poi metabolizzato il tutto, analizzato quel che poteva fare o rimaneva da fare. Rimboccandosi le maniche della camicia della vita e.. ricominciato. Poco importa se sarebbe risultata un’eterna fatica..lo doveva a se stessa e doveva impegnarsi a farlo, con qualsiasi risultato per non accusarsi di indegna frustrazione, che l’avrebbe resa ancor più vulnerabile agli accadimenti futuri. Se lo scopo era quello di farle cambiare la sua idea sulla vita, si sbagliavano di grosso!! Eh si, lei sarebbe stata sempre pronta, in prima linea per afferrare quel dolore, strapparselo dal petto e gettarlo nel più profondo del mare. Nessuno avrebbe potuto, col ghigno della cattiveria
cancellare i suoi pensieri positivi. Avrebbe, anzi aveva, la certezza che talune situazioni tolgono la voglia di vivere, che sgomentano e fanno abdicare ad una condizione di sudditanza psicologica..ma lei non voleva impazzire! A costo d'esser derisa, avrebbe sparso intorno scintille di positività, condividendola con la platea di chi si sentiva diseredato d'una certezza acquisita col passar degli anni. Ma questa era miseramente fallita, crollata come castello di sabbia al primo soffiare del vento mattutino e freddo. E considerava che, aver dato credito a quello che nel tempo s'era delineato, in termini di sicurezza invincibile, aveva prodotto esseri passibili di vulnerabilità, facili prede di deleteria condizione affossante, trasformabili in innocenti agnelli, votati ad una macelleria sociale che affonda la sua lama nelle gole delle vittime inconsapevoli. Con questi pensieri nella testa, quella sera, si addormentò. Con essi vestì la sua notte e con l’avanzo, coprì i suoi sogni che furono sereni regalandole un sano riposo, un acquietamento interiore, con il quale avrebbe gestito i suoi giorni, dal futuro in poi. E da quell'indomani, quando si sarebbe presentato, lei avrebbe agito con la forza.. che era certa
in lei avrebbe trovato, in quanto non si sarebbe arresa al nuovo inevitabile presente e alle sue buche, le avrebbe scavalcate e superate stando attenta a non cadere nelle trappole disseminate, mine vaganti poste per sbrandellare gli incauti passanti. Ormai, lo aveva imparato a proprie spese. La sua forza era il suo non darsi per vinta! Sapeva anche che la realtà, contrariamente ai suoi sogni, sarebbe stata diversa, ma intanto era grata a loro perché arricchendo quel baule.. di altri sogni, non avrebbe perso la capacità di sognare..al fine di continuare a vivere..nel senso più autentico..per il significato che a quel senso..lei dava. I sogni aiutano a vivere, ha sentenziato qualcuno..e lei comprendeva appieno questa verità, perché in essa credeva fortemente e avrebbe continuato a farlo. Non era semplice abbandono o fuga dalla realtà ma una strategia per affrontare i giorni, ritagliandosi in essi spazi, dove avrebbe potuto adagiare la nuova forma dell’anima sua. Una cosa era chiara..non avrebbe abdicato alla passività assoluta, lasciandosi vivere..ma avrebbe preso al laccio tutto, per addomesticarlo con quello che possedeva, per non essere scavalcata dal toro imbestialito del negativo, che attende vittime prelibate, come sacrificio sul suo altare, succhiandone il nettare, fino a farle perire. In quel brutto che intravvedeva, avrebbe scorto uno spiraglio, attraverso il quale lasciar passare la luce della speranza..
questo era un dogma per lei..a cui affidarsi ciecamente..per rendersi ardua a tutte le nuove salite..a tutte le sfide che si sarebbero poste dinanzi..avrebbe allungato il passo e utilizzato gli strumenti posti nella sua cassetta degli attrezzi; sarebbe stata l'operaia dell'anima sua, avrebbe indossato la tuta da lavoro sulla sua determinazione e avrebbe presentato il conto alla vita e al suo futuro!! Almeno in questo poteva continuare a credere e in nome di quella credenza..ad agire!
rosa
Un abbraccio di cuore caldo.. serena serata in mia compagnia..se la gradite!!
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