...fini la comédie
il est temp de rouvrir le rideau...*Blog dedicato all'arte ed alla cultura in ogni sua sfumatura....Una redazione forte e solidale pronta a postare con gusto e conoscenza. Uno scrigno di solidarietà, di stima e di affetto*
""...fini la comédie""
Sfogliando le pagine che ognuno di noi ha scritto con la penna
del proprio cuore, troverai impegno, rispetto e solidarietà..
gioco, risate e mille sorrisi...abbracci ed amicizia vera...
In questo scrigno sono custoditi centinaia di post scritti
da tutti i redattori che si sono susseguiti in cinque anni di incessante attività.
Oggi la redazione ha abbassato il sipario, ma come tatuate nel cuore
rimangono indelebili tutte le nostre emozioni...
Grazie a tutti, Liliana
(12 novembre 2015)
...fini la comédie...quando il blog è,
oltre che informazione, dialogo e anche cultura
ciao gino ( avvbia )
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L'amico
Sembrerà banale, sembrerà strano,
ma senza amici non se va lontano.
Qui c'è da chiarì però na situazione,
l'amici veri so pochi, nun so un milione.
Amico non è quello che tutti i giorni te chiama,
e manco quello che lo fa ogni settimana.
Amico è quello che pure se non senti,
pe te se farebbe spaccà tutti i denti.
Amico è quello per cui provi amore,
sia omo o donna, lo guardi cor core.
Te fa piacere sapè soltanto,
che pure si non c'è te sta sempre affianco.
Magari lo vedi solo un giorno all'anno,
ma quanno lo ncroci te viene l'affanno.
A lui dije tutto, i segreti più oscuri,
potesse morì nun lo dirà manco ai muri.
(da web)
Gli amici sono l'ingrediente fondamentale della felicità.....
Il mio amico virtuale è diverso....
egli non guarda nei miei occhi, egli vede il mio cuore!
.....forse tu non sai, ma quando mi parli,
quando giochi con me....
quando mi ascolti, quando mi vuoi bene
eserciti il nobile compito di un amico reale....
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Edward Scissorhands ( Edward mani di forbice)
Post n°4 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da zeno1949
In un castello gotico in cima a una collina vive Edward, geniale creazione di uno scienziato che, morendo, lo ha lasciato in balia della solitudine e imperfetto: al posto delle mani ha infatti delle enormi e taglienti forbici. A far uscire Edward dall'oscurità è una signora dall'animo gentile (rappresentante di prodotti cosmetici casualmente in visita al castello), che lo ospita in casa sua con la famiglia e cerca di farlo entrare in società, da bravissimo "artista delle forbici" qual'è. Ed è qui che iniziano le fantastiche e tormentate avventure di Edward, per il quale tutto è difficile proprio a causa delle sue particolarissime attitudini e imperfezioni... Edward è un uomo condannato a vivere con delle forbici al posto delle mani e questo gli crea una condizione di isolamento e sofferenza. Una donna del vicino villaggio, mossa da pietà per la sua situazione, decide di portarlo a casa. Edward fa subito amicizia con i familiari e con i vicini di casa e diventa presto un "personaggio" e un idolo per il villaggio. Ben presto si mette in evidenza per le sue doti "culinarie" e per le sue sculture da giardino. Inoltre diventa un parrucchiere provetto disegnando acconciature e tagli alla moda. Le sue forbici gli permettono di compiere gesta in cui nessun umano è mai riuscito. Eppure Edward è un ragazzo sensibile, tanto da innamorarsi di Kim, la donna che l'ha accolto in casa. Edward le dedica una statua di ghiaccio, mentre attorno nevica intensamente e lei inizia a provare qualcosa di "forte" verso di lui. Ma il suo fidanzato Jim fa di tutto per ostacolarlo e allora lo scontro è inevitabile: ormai le persone del villaggio iniziano a dubitare fortemente di Edward, dopo alcuni episodi strani, primo fra tutti l'incidente occorso a Jim per mano di Edward. Così cacciato dal villaggio, il giovane ritorna nel suo castello seguito dalla bella e dolce Kim. Lo scontro finale avviene proprio nel vecchio maniero: Jim tenta infatti di riportare a casa la donna, ma Edward nel tentativo di proteggerla, lo uccide.
La storia è intrisa di sentimento e forti emozioni: la diversità di Edward è ritratta in ogni sua sfumatura e si riflette nel comportamento degli altri abitanti del villaggio, prima entusiasti poi delusi e diffidenti verso di lui. Spesso la società si comporta con indifferenza verso chi è più debole e povero di noi, ma a volte può accadere persino che queste persone siano sfruttate e poi abbandonate.
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