...fini la comédie

ROBERTO BENIGNI


ROBERTO REMIGIO BENIGNIATTORE, COMICO,REGISTA E SCENEGGIATOREFRA I NUMEROSI RICONOSCIMENTI PER IL SUO LAVORO, VANTA IL RICEVIMENTO DEL PREMIO OSCAR PER IL FILM LA VITA È BELLA, COME ATTORE PROTAGONISTA, E LA CANDIDATURA AL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2007[1] (PRINCIPALMENTE PER L'IMPEGNO PROFUSO IN FAVORE DELLA DIFFUSIONE DELLA DIVINA COMMEDIA DI DANTE ALIGHIERI).NOTO E POPOLARE MONOLOGHISTA TEATRALE, DALLA COMICITÀ IRONICA E DISSACRANTE, È DIVENTATO PERSONAGGIO PUBBLICO TRA I PIÙ NOTI IN ITALIA. LE SUE APPARIZIONI TELEVISIVE METTONO IN SCENA UN CARATTERE GIOIOSO E IRRUENTE, FACENDO LEVA SULLA SOVVERSIONE DEL CLIMA DEI PROGRAMMI DI CUI È OSPITE. BENIGNI SI È IMPEGNATO COME LETTORE, INTERPRETE A MEMORIA E COMMENTATORE DELLA DIVINA COMMEDIA DI DANTE ALIGHIERI, RICEVENDO CONSENSI DI PUBBLICO E CRITICA.
  
NASCE A CASTIGLION FIORENTINO NELLA FRAZIONE DI MANCIANO LA MISERICORDIA IN VAL DI CHIANA PROVINCIA DI AREZZO, IL 27 OTTOBRE 1952 DA LUIGI BENIGNI E ISOLINA PAPINI, ENTRAMBI CONTADINI. ROBERTO È IL PIÙ GIOVANE DOPO LE SORELLE BRUNA, ALBERTINA E ANNA, DI CARATTERE ALLEGRO ED ESPANSIVO SIN DA GIOVANISSIMO, SI TRASFERISCE NEL 1958 CON TUTTA LA FAMIGLIA A PRATO, NELLA FRAZIONE DI VERGAIO, DOVE VIVE TUTTORA LA SUA FAMIGLIA DI ORIGINE.ISCRITTO DAPPRIMA IN UN SEMINARIO FIORENTINO, LO ABBANDONA DOPO L'ALLUVIONE DEL 4 NOVEMBRE 1966, PER COMPIERE GLI STUDI SECONDARI NELL'ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE DATINI DI PRATO CONSEGUENDO IL DIPLOMA DI RAGIONIERE.LA SUA VERA GRANDE PASSIONE È PERÒ LO SPETTACOLO. NEL 1983 DURANTE LE RIPRESE DI TU MI TURBI CONOSCE L'ATTRICE CESENATE NICOLETTA BRASCHI CHE DIVENTERÀ SUA MOGLIE IL 26 DICEMBRE 1991CON UNA CERIMONIA PRIVATA, DA QUEL MOMENTO L'ATTRICE SARÀ PRATICAMENTE PRESENTE IN TUTTI I FILM DIRETTI DAL MARITO.
DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO DEL 1980, DI CUI EGLI È PRESENTATORE, SCANDALIZZA IL PUBBLICO INSCENANDO UN BACIO APPASSIONATO, IN DIRETTA TELEVISIVA, CON LA CONDUTTRICE OLIMPIA CARLISI, IN SEGUITO COMPARE ANCORA IN TELEVISIONE, COME OSPITE D'ONORE IN SPETTACOLI CONDOTTI DA PIPPO BAUDO (ANCORA AL FESTIVAL DI SANREMO DEL 2002) E RAFFAELLA CARRÀ, NONCHÉ NEI TALK-SHOW AMERICANI, SOPRATTUTTO QUELLO, POPOLARISSIMO, DI DAVID LETTERMAN.
NEL 1983 INIZIA LA SUA CARRIERA DI REGISTA CINEMATOGRAFICO CON TU MI TURBI, IL FILM VIENE APPREZZATO DA PUBBLICO E CRITICA, QUEST'ULTIMA PERÒ ACCOGLIE TIEPIDAMENTE LA SUA PROVA DIETRO LA MACCHINA DA PRESA.NEL 1984, NON CI RESTA CHE PIANGERE, SCRITTO, DIRETTO ED INTERPRETATO CON MASSIMO TROISI, PIENO DI GAG E TORMENTONI ENTRATI NEL LINGUAGGIO COMUNE E DIVENUTI IMMORTALI.
NEL 1988 INIZIA UNA PROFICUA COLLABORAZIONE CON LO SCRITTORE E SCENEGGIATORE VINCENZO CERAMI IN QUATTRO PELLICOLE DA LUI ANCHE PRODOTTE CHE OTTENGONO UNO STRAORDINARIO SUCCESSO DI PUBBLICO: , IL PICCOLO DIAVOLO, RECITA AL FIANCO DI WALTER MATTHAU; JOHNNY STECCHINO SI SDOPPIA IN DUE PERSONAGGI, IL MOSTRO, ALLUDE CERTAMENTE AL FAMIGERATO MOSTRO DI FIRENZE
  
  
IN QUESTI FILM METTE A TACERE LA SUA VENA PIÙ AGGRESSIVA E POPOLANA PER CONCENTRARSI, SEMPRE CON LO STRUMENTO COMICO DELL'EQUIVOCO, NEL 1990 HA INVECE L'OCCASIONE DI RECITARE IN UN FILM DIRETTO DA FEDERICO FELLINI, LA VOCE DELLA LUNA,
NEL 1997 RAGGIUNGE LA CONSACRAZIONE INTERNAZIONALECON L'ACCLAMATISSIMO LA VITA È BELLA,
IL FILM CHE RACCONTA LA TRAGEDIA DELL'OLOCAUSTO.); IL FILM DI BENIGNI ESORCIZZA QUELLA CHE È UNA TRAGEDIA VERA, E LO FA PONENDO L'ACCENTO SU UN ASPETTO "TRAGICO NELLA TRAGEDIA", CIOÈ DELL'EFFETTO DEVASTANTE CHE ESSA PUÒ AVERE SU UN BAMBINO. NELLA PELLICOLA È PROPRIO IL PADRE,IMPERSONATO DALL'ATTORE TOSCANO, A SALVARE IL DESTINO E L'ANIMO DEL FIGLIO. IL FILM È LA PELLICOLA ITALIANA AD AVERE RISCOSSO MAGGIORI INCASSI AL CINEMA, FINO AL 2011.
    
IL FILM RICEVE SETTE NOMINATION ALL'EDIZIONE DEGLI OSCAR DEL 1999, PORTANDONE A CASA TRE NELLA NOTTE DEL 21 MARZO 1999: QUELLO PER LA MIGLIOR COLONNA SONORA A NICOLA PIOVANI, QUELLO COME MIGLIOR FILM STRANIERO E QUELLO PER IL MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA. BENIGNI FU IL PRIMO ATTORE NON ANGLOFONO A VINCERE IN QUESTA CATEGORIA, IL QUINTO A VINCERLO PER UNA COMMEDIA E, MEMORABILE FU IL MOMENTO DELLA CONSEGNA DEL PREMIO DA PARTE DI SOPHIA LOREN. ANNUNCIATO DALLA LOREN CON LA CELEBRE FRASE "AND THE OSCAR GOES TO... ROBBERTOO!", L'ATTORE TOSCANO BALZÒ SUI BRACCIOLIE GLI SCHIENALI DELLE SEDIE DELLA SALA E RAGGIUNSE IL PALCO PASSANDO SOPRA LE TESTEDEI DIVI DI HOLLYWOOD PRESENTI, SUSCITANDO CLAMORE E DIVERTENDO AMPIAMENTE IL PUBBLICO AMERICANO, ABITUATO ALLA FORMALITÀ DELLA NOTTE DEGLIOSCAR. PROPRIO QUESTA GAG IMPROVVISATA E IL DISCORSO DI RINGRAZIAMENTO IN UN INGLESE STENTATO LO RESERO PARTICOLARMENTE SIMPATICO ED APPREZZATO NEGLI STATI UNITI.
DOPO AVER RICEVUTO LE NOMINATION, BENIGNI INCONTRÒ L'ALLORA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA OSCAR LUIGI SCALFAROSTRINGENDOGLI LA MANO, ESCLAMÒ: ORA HO L'OSCAR NELLE MIE MANI!.
 ERMANNO