...fini la comédie

Quell'estate all'Arena di Verona...


   
 Cara Liliana, cari redattori tutti, cari amici di questo blog.Entro in punta di piedi in questa bella casa, dove mi avete accolta tra voi. Spero di essere all’altezza della vostra bravura e,soprattutto, di non deludervi. L’impegno è grande come  grande  è la gioia di essere qui, stasera. Quell’estate all’Arena di Verona. 
Ho messo sul piatto del mio giradischi, un cimelio d’altri tempi, il long play dell’opera “La Boheme”, suono caldo,vellutato, avvolgente che ricrea l’atmosfera del teatro, 
interpretata da Luciano Pavarotti e da  Mirella Freni.Oggi ho scelto di rilassarmi ,sulle note di questo capolavoro Pucciniano, nella penombra del salotto, accovacciata sul divano,accanto a te, amore mio.Amo questa musica, amo riascoltarla su uno di  questivecchi dischi in vinile, che mi immergono nella bellezza delteatro. La differenza tra questi vinilici ed i  CD di ora si nota sempre, in particolare ,però, nella riproduzione della musica operistica:ecco perché conservo queste vecchie cose con moltacura, sapendo quanto sia difficile reperire eventuali ricambi.I vinilici poi… da trattare con i guanti, letteralmente introvabilialcuni… che guaio se lo slittare della puntina  producesse unarigatura. Fa caldo, ancora,in questo strano autunno.  Si sente il caldodi Luglio, quando l’estate afosa era ancora lontana e sembrava nonvenire.  Ecco… Luglio, il mese in cui eravamo soliti scegliere di trascorrereun lungo week end a Verona per la stagione estiva dell’Arena, quelloin cui riuscivamo a riunire in almeno tre giorni le nostre opere preferite. Quasi sempre  Puccini, la Boheme, Turandot insieme magari ad una Traviata oppure ad una spettacolare Aida. Era sempre belloquesto nostro periodo insieme, programmato, questo si, per ragioni logistiche, senza l’emozione della sorpresa, comunque  piacevolissimo.Albergo sul lago,  Verona troppo calda  sempre, specialmente durante la giornata, per cui  si stava meglio rilassati in piscina oppure in barca.
Pomeriggi afosi, durante i quali l’occhio scrutava ansioso il cielo,augurandosi che la sera non portasse quei temporali dispettosi, che ritardavano a volte all’infinito lo spettacolo, oppure ti costrin-gevano a quelle fughe precipitose sotto le arcate in attesa che spiovesse. Minuti  interminabili i primi ,incerti sul da farsi, interminabili i secondi, trascorsi cercando di asciugare i vestiti, di riparare pettinature rovinate. Nonostante tutto c’era semprequell’atmosfera delle serate importanti, le luci aranciate soffuse del porticato, quelle scalette interne, che ci portavano a volte in piccoli anfratti tra le spesse mura dell’arena, dove era bello baciarsi ed abbracciarsi come due ragazzini, guardando il cielo , in attesa di un raggio di luna o di una stella curiosa, affacciata a guardare quei tanti occhi rivolti a lei. Poi, se e quando riprendeva lo spettacoloallora si poteva ancora godere di quelle centinaia di candelineaccese, a fare da cornice. 
Bello,serate fantastiche  in quel posto quasi magico,musica e voci deliziose, il piacere di un bell’abito,la cena dopo l’operain uno di quei ristoranti di piazza Bra, prenotato molto per tempo.Ricordo quel tirare tardi, fin quasi all’alba, passeggiando per lepiccole strade del centro storico, finalmente vuote, quasi. Vedo ancora quel concitato lavoro,sotto i tendoni dei  mercati… non ho mai capito se  montassero o smontassero le bancarelle, ed erapossibile che per loro fosse l’alba di un nuovo giorno di lavoro  dilavoro, oppure il fine giornata come il nostro, che avrebbe scambiatoil  mattino con la sera.
  Finalmente a nanna,l’aria fresca del mattino, che ci accarezzava,mentre abbracciati ci abbandonavamo ad un lungo bacio, che ciportava lontano…a perderci nel sogno!! Si…mi chiamano Mimì, ma il mio nome è Lucia, vivo sola e soletta… la voce limpida di Mirella Frenimi distoglie da questo riandare nei lontani giorni di Luglio di un annoqualunque, atteso e vissuto molte volte,quando Verona era l’appun-tamento cui non mancare, quando tu ed io ci amavamo alla follia, la nostra vita sempre un’attesa, il nostro stare insieme magico. Ti guardo mentre dormi tranquillo, la tua mano sulle mie ginocchia, ho voglia di accarezzarti… Una vita lontani per essere insieme sempre!!!  
 Grazie a tutti...Il mio affetto!!Giovanna