...fini la comédie

Pazzie e genialità..una donna..Alda...


                                                            
"Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita". (la pazza della porta accanto)
Il mio incontro con questa donna...uno sbigottimento profondo..era come entrare dentro il labirinto di  un animo dall'aridità profonda eppur proficuo..un filo teso quell'animo..che scalfiva..graffiava l'asfalto di una vita...bagnato di pianto e di percorsi scomodi..tutti in salita..Lei..l'operaia dei pensieri..che ramazzava su cocci di bottiglie rotte..e sassi impolverati...Non sapevo nulla di lei..capitò come un fulmine a ciel sereno..in una notte stellata umida di caldo...Ero in giro..passeggiavo sulla rete...il grande incontro...ne nacque un ardente desiderio di permeare il mistero avvolgente di quell'anima amante della vita..come a me era parsa ..attraverso il "goccia a goccia" delle sue parole..su me...alacremente..la smania mi pose in cammino...e la incontrai..sulle pagine di un diario...sgangherato ...e dilianato..dagli accadimenti della vita..
Un volto, con scavata dentro..una diversità sconvolgente..capelli in disordine.. come fu il suo interiore...un'accurata sciatteria di chi...crede...che nella vita c'è di meglio..per andare oltre l'esteriorità..questo pare dicami il suo volto!La sigaretta tra le dita che fuma i suoi giorni, tossendo su una vita grama...Unghie laccate..imperfette.. di rosso..ecco la foto di quell'anima..che ha quasi dimenticato l'inquietudine e il male dentro..che l'ha rosa..e resa...quello che è stata...come quella polvere..che è stato il suo cammino...
Da  un testo autobiografico dell'l'autunno del 2004 di Alda leggo che:Nata a Milano il 21 marzo del 1931...e il suo racconto narra degli orrori della guerra..fino alla distruzione della casa ad opera di un bombardamento inglese. Mentre la casa cadeva in macerie, lei faceva da ostetrica alla mamma che stava partorendo..e aveva solo 12 anni !Si rifugiarono, lei e la sua famiglia, a Vercelli, ospiti di una zia che aveva un amico contadino che li condusse in un cascinale, una specie di stalla e dove rimasero per tre anni. In quel periodo Alda, ovviamente, non potè andare a scuola mentre andava a lavorare nelle risaie, badava al fratellino, aiutando la madre nelle faccende domestiche. Frequentava molto l'oratorio..era una brava bambina ! Era molto cattolica, profondamente moralista, allevata da genitori seri, pedanti e pesanti, in fatto di morale. Mentre continuo a leggere il suo racconto..resto molto perplessa quando parla del suo rapporto con Dio."Non lo so se credo in Dio, credo in un Dio crudele che  mi ha creato, non è essere cattolici questo ? Perchè..Dio non è così ?Tutti abbiamo un dio, un idoletto..ma proprio il Dio specifico che ha creato tutto, lo si immagina solo..con la barba, vecchio, un po' cattivo, un Dio crudele che ha creato persone deformi, senza fortuna. Credo nella crudeltà di Dio..non penso siano idee blasfeme !!! La Chiesa non mi ha mai condannata. Anzi..il mio Magnificat è stato esaltato perchè ho presentato una Madonna semplice, come è davvero lei davanti allo stupore dell'Annunciazione, che non accetta sino in fondo perchè lei ha San Giuseppe ! Ho pregato sempre da bambina, andavo sempre in chiesa, sentivo sette, otto, dieci messe al giorno, mi piaceva, però non ci vado più dal tempo del manicomio. Ho trovato una tale falsità nella Chiesa di allora, in manicomio vedevo le ragazze che venivano stuprate e dicevano di loro che erano matte. Stuprate anche da preti, allora mi sono incazzata davvero ! La Chiesa è dura con le donne..da sempre."Finita la guerra, Alda torna con la sua famiglia a Milano, arrivandoci a piedi, poveri puzzolenti di fame, con un solo fagotto, sistemandosi abusivamente in un locale. Anche la sorella si ricongiunge a loro..lei era stata con i fascisti e con i tedeschi, per i quali si alzava la gonna per lasciarsi ammirare..mandandoli in visibilio ! I tedeschi le davano dei soldi e così lei si guadagnava il pane. Della sorella Alda dice che era bellissima ! In quello stanzone stavano accampati con delle reti..Alda decise di andare col primo venuto per trovare un posto dove andare a dormire..e così a diciotto anni si sposa con Ettore Carniti, zio di Pierre Carniti il sindacalista. Ma anche Ettore era povero, non aveva un lavoro, andava dai suoi per mangiare un piatto di minestra. Dopo, presero una panetteria affibiandole il soprannome di "fornaretta". Da Ettore ebbe 4 figlie..* * * GENESIVorrei un figlio da te che sia una spadalucente, come un grido di alta grazia,che sia pietra, che sia novello Adamo,lievito del mio sangue e che risolvapiù quietamente questa nostra sete.Ah, se t'amo, lo grido ad ogni ventogemmando fiori da ogni stanco ramoe fiorita son tutta e d'ogni velovo scerpando il mio luttoperché genesi sei della mia carne.Ma il mio cuore, trafitto dall'amoreha desiderio di mondarsi vivo.E perciò dammi un figlio delicato,un bellissimo, vergine viticcioda allacciare al mio tronco, e tu, possenteolmo, tu padre ricco d'ogni forza puramieterai liete ombre alle mie luci. Le figlie dicono di lei:Una donna che ha amato profondamente nostro padre, Ettore Carniti, un uomo geloso, un gran lavoratore, ma un uomo poco incline a capire e a condividere la passione per la poesia di nostra madre. Ettore era un uomo semplice, concreto, indifferente agli interessi culturali di nostra madre. Era una scrittrice lei, già dall’età di 15 anni scriveva le sue poesie, e anche se vivevamo in una condizione di povertà e pativamo spesso la fame, nostra madre perseguiva i suoi sogni.  
  Le figlie vivono con lei fino all'età di 7 anni, quando dopo una lite tra genitori, vengono allontanate e mandate in istituto. E' questo il periodo in cui, per Alda, si aprono le porte del manicomio in un peregrinare di internamenti mentre le figlie vengono date in affido. Quale la causa dei suoi problemi psichici ? Il suo immenso amore ! Si..quell'amore per il marito che, una notte, tornò a casa dopo essersi ubriacato con gli amici e aver speso tutti i soldi. Quella notte Alda gli scaraventò contro una sedia mandandolo in ospedale. Alda soffriva molto a causa dei continui maltrattamenti del marito quando era ubriaco, ma lei lo amava e coltivava la vana illusione di cambiarlo ! Questa sua sofferenza la segnerà per tutta la vita e l'esperienza dell'ospedale psichiatrico di Milano provoca in lei quel buco nero nel quale Alda..smette di scrivere.In questo periodo si accavalano momenti concessi per il rientro in famiglia ma che tuttavia si accorciano sempre più perchè nel suo ambiente familiare, la depressione si fa più profonda..ma questo non gli impedisce di concepire le altre due figlie. Poi nel 1972 esce dal manicomio, alternando periodi di salute e di malattia, con sporadici rientri in manicomio e fino al 1979, anno che segna il suo definitivo rientro a casa e l'inizio del suo racconto di vita, sugli  orrori e torture dell'internamento.
Nel 1983 muore il marito, Alda rimane da sola e ancora debole psichicamente.La sua situazione economica è precaria per cui, è costtretta ad affitare una camera ad un amico pittore, Michele Pierri, che diviene profondo estimatore delle sue poesie. Dopo il consolidamneto della loro amicizia, nonostante 30 anni di differenza, Alda decide di sposarlo con il solo rito religioso, trasferendosi a Taranto. Ma è questo un periodo di calma apparente in quanto, aggravatosi lo stato di salute di Michele, i figli di quest'ultimo, contrari al loro matrimonio, fanno di tutto per allontanare Alda, la quale cade nuovamente preda dello stato depressivo,provando nuovamente gli orrori dell'internamento ma questa volta, nell'ospedale di Taranto.* * * Quando ci mettevano il cappio al colloe ci buttavano sulle brandine nudeinsieme a cocci immondi di bottiglieper favorire l'autoannientamento,allora sulle fronti madidecompariva il sudore degli orti sacri,degli orti maledetti degli ulivi.Quando gli infermieri bastardici sollevavano le gonne putridee ghignavano, ghignavano verde,era in quel momento precisoche volevamo la lapidazione.Quando venivamo inchiodati in un cessoper esser sottoposti alla Cerletti,era in quel momento che la Gestapo vincevae i nostri maledettissimi corpinon osavano sferrare pugni a destra e a mancaper la resurrezione degli uomini…
Finalmente, nel 1986, il rientro a Milano, sulle rive del suo amato Naviglio e riprende a scrivere, ricucendo i rapporti con i vecchi amici. Ha inizio la fecondità artistica di Alda, con pubblicazioni, interventi pubblici, assegnazioni di premi letterari e una laurea ad honoris causa dell'università di Messina. E' in questo periodo che Alda ritrova la serenità a lungo cercata, nel tentativo di domare la sua vicenda esistenziale, la sua fragilità emotiva messa a dura prova dal manicomio e dalle ombre che popolano la sua mente. Ma tutto questo non intacca lo stile di vita della donna, nè i soldi, nè il successo, la fanno desistere dal vivere come una clochard, nella casa sui Navigli, in un passato sepolto sotto mille oggetti accumulati nel tempo, tra libri, quadri, fotografie, un rifugio, nella foschia dei Navigli, per artisti, barboni, squattrinati che le facevano visita.Il primo novembre 2009, Alda si spegne. Alle sue figlie, avute e cresciute da altri, lei raccomanda: "Non dite che siete le figlie di Alda Merini. Quella pazza !". Ma le figlie le rispondevano: "Tu sei la nostra mamma e basta..e non ci vergogniamo di te !" E questo..la commuoveva...(Scorre nel video, una delle più belle poesie d'amore di Alda Merini)* * *A volte Dio.. uccide gli amantiperchè non vuole essere superato in amore...Alda: "..io, la vita l'ho goduta tutta, a dispetto di quello che vanno dicendo sul manicomio. Io la vita l'ho goduta tutta perchè mi piace anche l'inferno della vita..e la vita..è spesso un inferno..per me la vita è stata bella..perchè l'ho pagata cara !"
Credo che alla cattiveria d'esser nata con ombre e fantasmi dentro, egregiamente lei abbia intrapreso una strada di riscatto, in quella sofferenza fatta a poesia..ho intravisto i rami contorti di quell'anima, sperimentandone la profonda deteriorata bellezza..un gusto di rara intensità..arricchente, come una consapevolezza che giunge, firma indelebile..sull'ineluttabilità della vita..su cui a volte..si ha la capacità d'agire..basta volere..e tutto diviene ..potere !!!
La nostra avventura insieme....su questo sconosciuto pianeta di Donna..ma noto a molti di noi..è terminata...E' stata bella..non prevedevo..ma ci speravo dal profondo del mio cuore...Un grazie sentito, profondo, immenso a voi..che avete condiviso con me questa esperienza del cuore e nel cuore..cogliendo il messaggio di speranza..che si fa presente al nostro presente..Nulla è perduto..se a dirigerci è..l'amore..per quel sogno...chiamato vita...degno d'essere vissuto..questa la traccia di vita di Alda..che la lasciato ai posteri..son felice d'averla coltae condivisa con voi!!Sempre grata..la vostra..rosa