...fini la comédie

L'illuminismo in Toscana (post a quattromani)


 
Amici carissimiho il piacere di avere con mela nostra cara Laura.Vi parleremo dell'illuminismo in Toscana.Un movimento culturale e filosoficoiniziato nella seconda metà del secolo XVIIcaratterizzato dal pensiero su temi etici e politiciche anticipano il pensiero francese del Settecento.Una visione futuristicaatta a liberare l'uomodall'ignoranza e dal pregiudizio.
 Grazie a tutti e a te Laura,Liliana  
L'illuminismo è stato un movimento ideologico e culturale (dal francese illuminisme, capacità illuminatrice della ragione), che informò di sé tutto il Settecento, inteso a portare i lumi della ragione in ogni campo dell'attività umana, allo scopo di rinnovare non soltanto gli studi e le varie discipline, ma la vita sociale intera, la cultura e le istituzioni, combattendo per mezzo della critica gli infiniti pregiudizi, che impediscono il cammino della civiltà e si oppongono al progresso e alla felicità degli uomini.
L'illuminismo fu il modo di pensiero organico della borghesia nella lotta per la completa conquista del potere economico e politico e dell'egemonia ideologica: come tale, lo si può vedere storicamente crescere per circa un secolo dai tempi della Rivoluzione inglese del 1688 sino alla grande Rivoluzione francese del 1789, stabilendo ben presto il suo fulcro e divenendo il vessillo di un vero parti philosophe in quella Francia in cui alla preponderanza economica della borghesia e alla crescente coscienza, da parte di tale classe, della propria funzione sociale propulsiva si opponevano tenacemente i radicati poteri politici e privilegi civili dei nobili e del clero, alleati della monarchia assoluta.
 Un esempio di sovrano Illuminato in Toscana ce lo offre Pietro Leopoldo di Lorena (1765-1790), sotto il quale il granducato conosce la fase più innovativa del governo lorenese, in cui una solida politica agraria si accompagna alle riforme del commercio, dell'amministrazione pubblica e della giustizia. 
 Come Granduca di Toscana, le sue riforme si contraddistinseroper una propensione agli scopi pratici più che a quelli teorici. Nella sua opera riformatrice si avvalse di importanti funzionari come Giulio Rucellai, Pompeo Neri, Francesco Maria Gianni, Angelo Tavanti. Il granduca avviò una politica liberista raccogliendo l'appello di Sallustio Antonio Bandini del quale fece pubblicare l'inedito Discorso sulla Maremma, promuovendo la bonifica delle aree paludose nella Maremma e nella Val di Chiana e favorendo lo sviluppo dell'Accademia dei Georgofili. Introdusse la libertà nel commercio dei grani abolendo i vincoli annonari che bloccavano le colture cerealicole e ma l'avvenimento capitale fu, dopo tanti secoli, la liquidazione delle corporazioni di origine medioevale, ostacolo principale per un'evoluzione economica e sociale dell'attività industriale. Introdusse poi la nuova tariffa doganale del 1781, in base alla quale vennero aboliti tutti i divieti assoluti, che furono sostituiti da dazi protettivi, tenuti, del resto, a un livello molto basso in confronto a quelli allora in vigore.  
Ma la riforma più importante introdotta da Pietro Leopoldo fu l'abolizione degli ultimi retaggi giuridici medievali: in un colpo solo abolì il reato di lesa maestà, la confisca dei beni, la tortura e, cosa più importante, la pena di morte grazie al varo del nuovo codice penale del 1786 (che prenderà il nome di Riforma criminale toscana o Leopoldina).   
  La Toscana sarà quindi il primo stato nel mondo ad adottare i principi di Cesare Beccaria, il più importante illuminista italiano che nella sua opera "Dei delitti e delle pene" invocava appunto l'abolizione della pena capitale.  
Pietro Leopoldo  Lasciò un impronta indelebile e tangibile del proprio operato ancora oggi in Toscana abbiamo le "Leopoldine"
 abitazioni contadine dove ad un tempo vivevano intere famiglie assieme, e le terre strappate alla palude sono terre produttive tutt'oggi, ebbe il merito di portare i cimiteri fuori dalle chiese sulla spinta sempre di un editto Napoleonico, oltre ad altre innumerevoli iniziative... A noi piace pensare che Pietro Leopoldo sia stato un sovrano che ha saputo vivere pienamente il suo momento ed abbia fornito ai toscani le basi per vivere l'età contemporanea.
E voi gentili lettori..quale è il vostro parere..?...A Voi la parola...Laura e Liliana.