...fini la comédie

Donne nella storia ....


a sessanta anni dalla sua morte, vi propongo qualche cenno biografico di EVITA PERON,una donna nella storia...
 
    Evita Perón, all’anagrafe Eva Maria Ibarguren Duarte, morì di cancro il 26 luglio di sessant’anni fa a 33 anni. La notizia venne data alla radio argentina con un comunicato in cui «il popolo della Repubblica» veniva informato della scomparsa di quella che fu definita il «capo spirituale della nazione»: fu proclamato il lutto nazionale per un mese e il corpo della donna venne esposto in una bara di vetro. 
Di umili origini, all'età di quindici anni se ne andò dalla provincia e si stabilì nella vicina Buenos Aires dove divenne attrice di radio e cinema, anche grazie all'aiuto del cantante di tango Agustín Magaldi.
 
 Eva Duarte de Perón divenne una celebrità grazie al matrimonio con Perón, celebrato il 9 dicembre 1945. La donna aveva conosciuto il futuro presidente mentre lavorava a Radio El Mundo nel 1944, probabilmente durante una raccolta fondi per le vittime di un terremoto. La loro relazione sentimentale divenne poi anche politica quando Eva, il 17 ottobre 1945 guidò la manifestazione per la liberazione del generale Perón, arrestato per le sue attività contrarie agli interessi militari.
Anche se il suo matrimonio non fu sempre sereno, la sua collaborazione al potere presidenziale fu evidente grazie al suo impegno e alla sua influenza nel programma del governo e la sua attenzione ai problemi sociali si rese manifesta grazie alla Fondazione che portava il suo nome e che era attiva nella promozione della costruzione di strutture come scuole od ospedali.  
 Per moltissimi altri, Eva Perón diventò invece una figura quasi mitica, e ancora oggi in Argentina la sua memoria è custodita con grande devozione: divenne il simbolo dell’impegno sociale, di chi stava dalla parte del popolo e di chi ne rappresentava spirito autentico.
 
 Evita fu imbalsamata con in mano il rosario d'oro donatole dal Papa; fu coperta da un sudario bianco e dalla bandiera Argentina e fu deposta in una bara chiusa di vetro trasparente, cosicché fu rispettata l a sua ultima volontà di riposare in mezzo agli operai. Infatti, fu deposta nell'atrio della segreteria. Per tredici giorni "il cuore dell'Argentina cessò di battere". In questi tredici giorni piovve ininterrottamente, come se anche il cielo piangesse la morte della mamma dell'Argentina, e code lunghissime di ombrelli ricoprirono le due grandi scalinate che davano l'accesso all'atrio della segreteria che fungeva da camera ardente. Tutti volevano baciarla, o almeno sfiorarla con un dito e tutti quelli che uscivano dalla camera ardente piangevano. Migliaia di fiori in quei giorni ricoprirono le strade argentine.