...fini la comédie

L'amore oltre l'immaginabile


Buona sera cari amici e amiche, eccomi di nuovo con voi e tra voi. Spero ancora una volta di suscitarvi emozioni con questo mio scritto, uno scritto dove traspare un lato di me che molti non conoscono,  che tendo a nasconderlo quasi con riservato pudore, un lato che si chiama romanticismo. Concludo rivolgendovi a voi con un semplice :  Buona lettura   
    Come fosse   la prima volta che osservo questo  spettacolo della natura rimango sempre a bocca aperta. Il lago innanzi a me porta con sé tutta la magia della natura, il suo silenzio va di pari passo con il mio,  solo il debole fruscio delle onde sul porticciolo sembrano che voglia parlarmi.   
Il rumore di un auto mi distrae dai miei pensieri, seduto sulla mia sedia a dondolo osservo chi possa essere tanto matto di venirmi a trovare a quest’ora della notte, ma so già la risposta : mia figlia e il nipotino.
 “ Ciao nonno eccoci qui “ urla Dany  mentre non aspetta manco che si ferma la macchina per venirmi incontro.“ Ciao figliolo, ma cavolo ..quanto sei cresciuto dall’ultima volta che ti avevo visto ! “ il mio sorriso lo abbraccia completamente. Lui risponde serio che ha otto anni ed un “ uomo “. 
“ Ciao papà, come stai ? “ la voce era quella di  Cinzia. La osservo, è bellissima, il ritratto di sua mamma, vedere lei è come rivedere la mia povera Anna.Una lacrima scende sulla mia guancia, tempo ne è passato tanto ma è difficile continuare a fare finta che lei sia ancora qui accanto a me.“ Bene “ le rispondo anche se non è esattamente la verità. “ Ogni sera lo sai, mi metto sulla sedia e osservo il lago …” non finisco la frase che lei dice : “ Lo so papà, aspetti sempre che la mamma esca dal lago e ti venga a prenderti per portarti dove sta lei “ , la voce è sarcastica.“ Dany, porta in casa la borsa io arrivo subito “ .“ Si mamma va bene “ .“ Sai papà, ho un po’ di giorni liberi e vorrei stare con te se sei d’accordo ? “. Guardo il volto di lei e sorrido, "ci mancherebbe che non volessi" rispondo , "basta solo che non metti quel tizio come si chiama Michelino…Jackton..Jackpot"…“ Michael Jackson ,papà..prometto non lo metterò “ rise di gusto, poi entrò in casa, per mettere a nanna l’ometto di casa , poi tornò e si sedette accanto a me.
 La osservai ancora una volta, era come vedere sua madre. Osservai il cielo, le stelle c’erano tutte e ne indicai una : “ Vedi quella laggiù ? Quella che splende più delle altre ? “ .“ Si la vedo e allora ? “ rispose lei.“ Bene, quella è tua mamma, vedi quanto è bella ? “ dissi io.Lei mi guardò con tenerezza e sfiorò la mia guancia con un bacio : “ Manca anche tanto a me la mamma “.Mi tirai su il plaid, a una certa ora l’aria che arriva dal lago è fresca. Andai indietro con la memoria a quando  io e Anna eravamo giovani e stavamo ore e ore senza nulla addosso tranne le nostre certezze e il nostro amore. Diedi un colpo di tosse facendo preoccupare Cinzia. “ Tranquilla , va tutto bene “ ma sapevo che stavo mentendo, e sicuramente lo sapeva anche lei. Si arriva sempre alla fine del capolinea della vita, bisogna solo avere la fortuna di arrivarci tardi.                            
    La luna era bellissima , sembrava magica, e forse lo era veramente, perché il lago si trasformò in una grande via di Pasadena. Una figura di donna mi venne incontro, porgendomi la mano .Era Anna. Non sapevo cosa dire , guardai Cinzia anche lei era ammutolita. Le gambe mi tremavano, da anni non erano più quelle di una volta, cercai di alzarmi ma non ci riuscii. Anna si avvicinò a me e sorridendomi mi disse : “ Vieni amore, prendi la mia mano e non avere paura, ricordi quella volta che ballammo in mezzo alla strada ? “ mi domandò.
Come potevo dimenticarlo ? Era la sera che le chiesi di sposarmi. Le auto che transitavano strombazzando accompagnati da parole non propriamente carine,mentre il vecchio Cutter ci mostrava il pugno se mai ci avesse preso , ma noi imperterriti ballavamo come Ginger e Fred, nei nostri cuori suonava la musica.
Stesse insegne luminose dei negozi, il chiosco dei gelati all'angolo della strada, la vecchia casa della signora Dooley, nulla era cambiato da quella sera meravigliosa. Mi alzai e rimasi sorpreso , le gambe sembravano tornate quelle di un tempo. Presi la sua mano e insieme incominciammo a volteggiare su note che solo noi potevamo sentire. Lentamente ci stavamo allontanando dal porticato , vedevo Cinzia che mi salutava con la sua mano .
Solo allora capì guardando il mio corpo riverso sulla sedia a dondolo. Dissi : “ Dai un bacio a Dany  e stagli vicino ,come lo sei stata tu con me “.
“ Ricordi caro quante notti abbiamo passato insieme a ballare e non solo ? “ la risata sapeva di maliziosità. “ Si Anna, ricordo, ma ora quel tempo sta tornando vero ? Non ci separeremo più ? “ dissi pur sapendo che ora innanzi saremmo stati sempre insieme, troppo tempo sono stato da solo e non avrei più la forza di accettarlo. La musica cresceva sempre di più fino a essere una cosa sola con cielo, terra, noi..riuscii solo a sentire questa frase : “ Dottore..sono Cinzia..esatto..per favore può mandare  un ‘ambulanza qui al cottage ?  Mio padre è…si non ha sofferto grazie a Dio, almeno questo “.
Poi Cinzia si girò verso di noi e urlò : “ Vi voglioooooo bene “, il tutto mentre la strada scompariva per lasciare di nuovo il posto al silenzio del lago. Grazie per avermi seguito fin quìun abbraccio
Marco..alias paperino..